Eric Schmidt ammette che il “dominio” Google è in pericolo?

Gli osservatori americani lo sostengono già da qualche tempo: a leggere le mosse di molti colossi della Silicon Valley apparirebbe chiaro come il primato di Google sul fronte delle ricerche ma anche su quello mobile, sarebbe “sotto attacco.” E ieri, a Davos, il Presidente Google Eric Schmidt avrebbe lasciato intendere che effettivamente la  posizione dominante di Google è minacciata da un nuovo set di giocatori intenti a riordinare il business tecnologico mondiale. A riportare la notizia è Business Insider.

Il Presidente è stato chiamato a rispondere sul  “dominio” di alcune importanti società, come Facebook, Google e Apple, che tra di loro controllano la maggior parte del web e internet mobile. Google è sotto inchiesta da parte dell’Unione europea per stabilire se il suo motore di ricerca sia un una situazione di monopolio e, ancora, alcune autorità di regolamentazione hanno suggerito persino di dividere l’azienda tra business della ricerca e altri impegni, a fronte del possesso in Europa di una quota di circa il 90% del mercato della ricerca e dell’80% del mercato della telefonia mobile mondiale con Android.

Schmidt, sottolinea BI, non ha dichiarato apertamente che Google sia sempre più alle strette ma da alcune risposte arriva l’implicito suggerimento che società più piccole e agili hanno iniziato a erodere parte del core business di Google o si stanno specializzando in segmenti e modalità di ricerca su cui Google non ha accesso. Per esempio Facebook si sta dotando di un motore di ricerca specifico, il famoso Graph Sarch.

Sulla questione della posizione dominante, si vedono oggi molte nuove piattaforme tecnologiche e si sta assistendo a una sorta di riordino, e a un futuro riordino, dei leader. Abbiamo una nuova serie di giocatori” ha detto Schmidt. La questione principale per il futuro, ha dichiarato, è “quali sono le applicazioni che la gente userà? Io vedo un mercato completamente aperto a questo punto.”

A Davos i grandi della rete e delle telco si sono confrontati su un insieme di temi tra cui il discusso dibattito sulla relazione tra privacy e sicurezza soprattutto dopo i recenti attentati in Francia.

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