Roaming e net neutrality in Ue: via libera a negoziati per trovare l’accordo

Via libera da parte dei 28 al mandato negoziale alla presidenza lettone dell’Ue sul testo che introduce una semi-fine del roaming a metà 2016, con una quantità minima di sms, chiamate e dati alla tariffa nazionale, e una net neutrality che impedisce la discriminazione del trattamento del traffico ma dà anche agli operatori margini di manovra per gestire i servizi speciali via internet come le auto connesse. I negoziati con l’Europarlamento, che ha una posizione distante da quella del Consiglio, cominceranno a metà mese. Una missione non semplice viste le posizioni distanti sul tema. 

Gli ambasciatori dei 28 hanno dato il loro ok, dopo mesi di discussioni senza risultato, a un nuovo testo di compromesso che prevede l’entrata in vigore del nuovo regolamento su roaming e net neutrality dal 30 giugno 2016. Sul fronte roaming, questo non verrà eliminato del tutto ma i prezzi comunque scenderanno ulteriormente, perché oltre a una quantità minima garantita di sms, chiamate e dati, sarà imposto un tetto massimo ai sovraccosti che non potranno superare i costi all’ingrosso che pagano gli operatori tra loro per utilizzare la rete altrui. Solo nel 2018, anche in base alla revisione dei costi all’ingrosso, la Commissione Ue valuterà se sarà possibile eliminare del tutto il roaming.

Sulla net neutrality, viene stabilito il principio di non-discriminazione del trattamento del traffico su internet, stabilendo norme comuni per la sua gestione ed evitandone la congestione. Per quei servizi diversi dalla fornitura di accesso a internet e che richiedono uno specifico livello di qualità, si consente la possibilità di accordi ad hoc, a condizione però che gli operatori garantiscano anche la qualità dei servizi di accesso a internet. Spetterà ai regolatori nazionali, sotto la guida di quelli europei del Berec, assicurare il rispetto delle regole sulla neutralità della rete. Il testo dovrà essere ora negoziato con Parlamento e Commissione Ue, su posizioni diverse, e potrebbe quindi subire modifiche anche sostanziali.

Una interpretazione della net neutrality decisamente diversa e più morbida rispetto a quanto approvato nei giorni scorsi dalla FCC Usa che, con una decisone storica, ha approvato la proposta di intendere internet come una public utility, quindi eguale per tutti, senza alcuna discriminazione sulla tipologia di dati che transitano sulle reti. Una decisione che non ha posto definitivamente sul piede di guerra le telco americane ma che ha coinvolto anche quelle Europee: ieri al Mobile World Congress in corso a Barcellona,  e , hanno caldamente invitato le autorità di regolamentazione mondiali ad essere più flessibili nella messa a punto delle regole per proteggere l’apertura di Internet, e permettere loro di dare priorità a determinati tipi di traffico dati sulle loro reti.

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