La Lettonia rilancia sul taglio ai costi del roaming, con un’ipotesi di lavoro che lo vede in vigore “non più tardi di fine 2016“. A dare la notizia è Ansa da fonti vicine della presidenza Ue di turno.
Il nuovo sistema, delineato in base ai suggerimenti del Berec (i regolatori Ue) e ribattezzato Roam Like At Home Plus (Rlah+), prevede un sistema in cui i costi del traffico dati, sms e voce all’estero sono uguali alla tariffa domestica sino a una soglia di utilizzo minima oltre cui scatta un piccolo costo in più (giornaliero, settimanale o mensile, o che comunque non può superare il tetto dei costi sostenuti all’ingrosso dagli operatori). Riga ha rilanciato il dossier sul pacchetto tlc – che si era arenato sotto la presidenza italiana – dopo aver ricevuto il parere del Berec a metà dicembre che, pur avendo definito “in pratica non fattibile al momento” lo stop totale dei sovraccosti del roaming, ha però indicato una serie di piste da seguire per avvicinarvisi a partire dalla revisione dei prezzi all’ingrosso del roaming.
La presidenza lettone ha quindi preparato una roadmap sulla base di cui lavorerà “a livello tecnico sino a fine febbraio”, con l’obiettivo di arrivare a un testo di compromesso che ottenga il via libera dei 28 e con cui poter cominciare i negoziati con il Parlamento. La questione potrebbe tornare, “se necessario”, sul tavolo dei ministri “a marzo”. Nel pacchetto in discussione non ci sarà, almeno per ora, la gestione dello spettro mentre proseguiranno i negoziati sulla net neutrality a partire dal testo messo a punto dalla presidenza italiana che seguiva un approccio per principi. A questo la Presidenza lettone ha aggiunto una definizione dei servizi di accesso a internet, mentre sono state previste alcune circostanze eccezionali in cui gli operatori possono gestire il traffico dando la priorità ad alcuni servizi discriminandone altri. La proposta prevede anche che le telco possano ffrire servizi specializzati, anche a velocità maggiori, a patto che non interferiscano col servizio offerto ad altri consumatori. E il compromesso, pare, piace alle telco.
L’intesa tra i 28 sembra essere più fattibile rispetto a fine 2014. “I ministri hanno concordato sull’importanza di trovare un accordo politico sul pacchetto tlc”, ha dichiarato il commissario Ue responsabile Guenther Oettinger.
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