Agile in azienda: i motivi del suo successo

La metodologia agile applicata in azienda funziona: il 61% degli intervistati nel 12° rapporto sullo stato di Agile, #stateofagile, elaborato da CollabNet VersionOne su un campione di circa 1.500 manager impiegati in imprese di varie dimensioni, dichiara che tutti o la maggior parte dei progetti approcciati con agile ha avuto un esito positivo.
A livello di diffusione, il 25% degli intervistati afferma che tutti o quasi tutti i propri team utilizzano agile a fronte di un solo 8% del 2016.

Perché scegliere Agile?

Differenti sono le ragioni che spingono a scegliere agile: accelerare lo sviluppo nel caso di progetti software (75%), gestire il cambiamento (64%), aumentare la produttività (49%), allineare meglio l’IT con le esigenze di business (49%) e migliorare la qualità del software (46%). A fronte dell’avvertita esigenza di adozione della metodologia, solo un 12% delle imprese intervistate afferma di avere adeguate competenze interne per la gestione di progetti agile, con un incoraggiante 59% che riconosce i propri limiti in merito e che intende organizzarsi per superarli.

I benefici riscontrati dall’applicazione del metodo sono riferibili alle stesse ragioni per le quali è stato adottato: ad esempio, il 71% dei rispondenti ha trovato come beneficio proprio la gestione del cambiamento delle priorità aziendali. A seguire, vantaggi sono riscontrati in una maggiore visibilità dei progetti (66%), un migliore allineamento tra scelte di business e IT (65%), una più veloce esecuzione dei progetti in linea con le esigenze del mercato (62%) e una accresciuta produttività da parte dei team (61%).

Tema interessante emerso dal report quello della importanza attribuita dalle imprese alla customer satisfaction come misura di successo di un progetto o di una iniziativa che, per i progetti agile, arriva a toccare un 57% a fronte di 28% del 2016. A seguire la possibilità di consegna dei progetti in tempo utile (55%, un parametro che sta perdendo di significato rispetto al 2016 quando si attestava a un 67%), il business value (53%) e la qualità progettuale (47%).

Guardare ad Agile non solo come ad una metodologia di sviluppo ma come lo strumento per promuovere un nuovo approccio all’innovazione è indispensabile non solo perché è l’unico modo perchè questo approccio abbia successo, ma anche e soprattutto perché tale successo si traduca in un vantaggio per l’organizzazione che vada al di là dell’ottimizzazione di processo che comporta” – afferma Stefano Epifani, direttore di Tech Economy e presidente del Digital Transformation Institute. “L’errore più comune quando si parla di agile è quello di pensare che sia una metodologia “easy”, mentre è molto strutturata e complessa: ideale per far comprendere come dietro l’innovazione ci voglia metodo e come per svilupparla sia necessario modellizzare processi e strumenti. In tal senso è ideale come “palestra” in un paese come l’Italia, dove tendiamo più ad essere innovativi che innovatori. Non è un caso che molti dicano di sfruttare approcci Agile ma pochi lo facciano davvero“.

Quali i limiti per l’adozione di Agile?

Il report di quest’anno mette in evidenza, in coerenza con i rapporti degli ultimi anni, quanto la cultura organizzativa sia un fattore critico per il successo dell’adozione di agile. Le sfide più impegnative sono attribuibili a una cultura organizzativa in contrasto con valori agile (53%), alla resistenza al cambiamento (46%) e al supporto gestionale inadeguato (42%).
A supportare l’adozione di agile, secondo la ricerca, l’avere a disposizione dei coach interni su agile (53%), la standardizzazione dei processi tra diversi team (43%), l’implementazione di strumenti in condivisione tra team (53%) oltre al supporto di figure esterne in grado che possano fare da consulenti o trainer.

Un dato che colpisce, relativo alle difficoltà nell’adottare l’Agile, – afferma Annalisa Binato, esperta Agile Cefriel – è quello sull’aspetto formativo. Il 35% dei rispondenti ha individuato nell’insufficiente training e formazione una delle barriere all’adozione dell’approccio. Questo dato indica l’importanza di avere una buona base di conoscenza sui principi dell’Agile in modo da affrontare il cambiamento con maggior consapevolezza. L’Agile non si improvvisa“.

Secondo lo studio “How Agile and DevOps Enable Digital Readiness and Transformation”, condotto a livello globale da Freeform Dynamics per CA Technologies e che ha coinvolto 1.279 responsabili IT e dirigenti aziendali, tra le priorità che contribuiscono ad aumentare l’efficienza dei progetti agile, gli intervistati italiani hanno messo in evidenza il miglioramento della cultura dell’organizzazione per incoraggiare e premiare la collaborazione (94%), un maggior supporto e impegno da parte del management a tutti i livelli (86%); la formazione di team IT sulla collaborazione e l’integrazione delle best practice nelle loro mansioni quotidiane (85%) e la messa a disposizione di risorse ulteriori necessarie per agevolare l’implementazione di metodologie Agile e DevOps (82%).

I dati a disposizione oggi sulle ragioni e sui benefici dell’adottare l’approccio Agile – conclude Annalisa Binato – ci confermano due cose: la prima è che l’Agile è una scelta sempre più dettata da effettive esigenze di mercato e di competitività. La seconda, riguarda l’aspetto più sfidante dell’agile: l’agile non è una serie di regole o processi da applicare, è un cambiamento culturale che, per ottenere appieno i risultati desiderati, deve raggiungere tutta l’organizzazione a vari livelli“.

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