BlackBerry: una nuova divisione per gli asset strategici

Aria di cambiamenti in casa BlackBerry che prosegue la strategia di riorganizzazione portata avanti dal nuovo Ceo, John Chen. In un recente annuncio la compagnia ha dichiarato di aver creato una nuova divisione aziendale dedicata agli asset più strategici. In questa unità confluiranno i 44.000 brevetti nel settore della telefonia di cui BlackBerry è titolare e diversi progetti software a cui i ricercatori stanno lavorando, come per esempio la piattaforma QNX (base del sistema operativo dei nuovi smartphone dell’azienda e utilizzata anche nel settore automobilistico e aerospaziale per la sua stabilità) e la piattaforma dedicata all’Internet of Things.

La nuova business unit si chiama BlackBerry Technology Solutions ed è stata affidata a Sandeep Chennakeshu, già presidente di Ericsson Mobile Platforms e Cto di Sony Ericsson. Wall Street ha reagito bene alla notizia facendo salire il titolo BlackBerry di quasi il 2% e in futuro le cose potrebbero ulteriormente migliorare visto che dopo l’estate la società presenterà due nuovi modelli di smartphone.

Insomma BlackBerry gioca le sue carte migliori nei settori dove ancora è ai vertici, come la sicurezza e l’implementazione dei software per il campo aziendale e governativo. Questi cambiamenti infatti seguono il passaggio di consegne nel mercato del settore mobile in favore di altri concorrenti, come Apple e le aziende che propongono smartphone con sistema Android, più orientate ad una clientela consumer.

La ristrutturazione della BlackBerry, negli ultimi anni, non è stata di certo indolore, portando a ridurre la propria forza lavoro del 40%, con un taglio del personale di 4.500 unità, ma le iniziative pubblicizzate in questi giorni e le indiscrezioni circa un nuovo aumento del personale sembrano confermare la stabilità a cui il nuovo Ceo sta lavorando. Inoltre, pur continuando a produrre dispositivi di fascia alta, l’azienda sta tentando di conquistare nuovi spazi grazie alla produzione di uno smartphone lowcost per i mercati emergenti.

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