Quando l’ #IoE può salvare la vita: esempi e studi del futuro che verrà

Quando si parla di Internet of Things ci si sofferma spesso di come le sue potenzialità possano essere utili in un contesto di smart city – per ridurre la congestione del traffico, per “dialogare” con i nostri frigoriferi, per rendere la nostra vita di tutti i giorni più conveniente – e dei suoi impatti nei processi di produzione. Ma l’orizzonte dell’IoT non si ferma solo a questi aspetti: siamo arrivati al punto in cui Internet può letteralmente salvare vite umane.

E’ sempre più diffusa e familiare l’idea che gli smart object indossabili possano diventare nuovi strumenti di monitoring per la salute, veri e propri device medicali che analizzano i dati biometrici del paziente, si mettono in contatto con le autorità sanitarie, con i medici, con le farmacie e, soprattutto, con il paziente stesso. Con vantaggi sia per il sistema sanitario che per i malati stessi.

IoT e E-Health: un fenomeno in crescita

Il recente studio dal titolo The Healthcare Internet of Things: Rewards and Risksdi Intel in collaborazione con Mcafee, mette in luce come queste tecnologie possano far risparmiare alla sanità 63 miliardi di dollari nell’arco di 15 anni, con una riduzione dal 15% al 30% dei costi per le apparecchiature ospedaliere. L’industria medica è infatti in rapida evoluzione, non solo dal punto di vista dei dispositivi esistenti ma anche di come essi siano sempre più interconnessi. Il 48% degli operatori sanitari intervistati in un sondaggio a cura di Pricewaterhouse Coopers ha dichiarato di aver integrato le tecnologie consumer (come i dispositivi-sanitarie di controllo indossabili) con le tecnologie dei propri sistemi IT dediti all’erogazione automatizzata dei farmaci.

I dispositivi medicali legati all’IoT sono generalmente suddivisi in quattro grandi categorie principali: i prodotti di consumo per il monitoraggio sanitario; i device indossabili dai medici che si muovono all’esterno delle strutture sanitarie; dispositivi medici all’interno della struttura; dispositivi medici fissi ma connessi. Queste tecnologie hanno le potenzialità per portare benefici alla comunità in tre diversi modi: possono migliorare i risultati delle strutture sanitarie e la qualità della vita, possono contribuire alla responsabilizzare i pazienti ed essere determinanti per la riduzione dei costi sanitari.

Secondo uno studio sulla cura a distanza, il monitoraggio online della pressione sanguigna dei pazienti, il peso corporeo e il livello di ossigeno ha portato ad un calo del 64% dei ricoveri ospedalieri. I prodotti per il monitoraggio sanitario inoltre forniscono feedback in real time su alimentazione, fitness, pressione arteriosa e altri segni vitali. Anche se i costi associati allo sviluppo della tecnologia, ai test e alla produzione dei dispositivi medici sono elevati, questi hanno la potenzialità di ridurre profondamente le spese mediche sul lungo periodo. Ma i costi non sono certamente l’unico vantaggio dei device legati alla salute: l’attenzione degli studiosi e degli esperti, tecnici e non, è tutta su come creare servizi e applicazioni davvero utili per le persone. Vediamone alcuni.

La prevenzione del tumore al seno le lenti a contatto per diabetici

SenoCome riportato da Blair Christie sul Blog di Cisco, nel 2013 l’imprenditore e scienziato Rob Royea della Silicon Valley si è posto una serie di domande da cui sono scaturite azioni concrete legate a una malattia diffusa: il tumore al seno. Che cosa succederebbe se il reggiseno di una donna potesse prendere il posto degli esami di routine mensili al seno e fosse in grado di rilevare e avvertire l’eventuale insorgere del cancro alla mammella? Se fosse possibile, questa tecnologia potrebbe essere effettivamente utile per medici e infermieri? Potrebbe realmente impattare sui processi e sulla velocità di intervento?

Ispirato da queste domande, Royea è passato all’azione: le cellule tumorali possono essere rilevate grazie alla loro temperatura anomala. Rob e il suo team di sviluppo, chiamato “Cyrcadia Health” ha quindi sviluppato un reggiseno dotato di sensori in grado di leggere le temperature cellulari, trasmettendo dati in tempo reale a un database consultabile dai pazienti. Il reggiseno è anche in grado di lanciare l’allarme direttamente al medico curante in caso di dati particolarmente preoccupanti o di letture anomale tramite smartphone. Attualmente in fase di testing nei laboratori sanitari, il team di sviluppo prevede che  ‘iT Bra’ (il nome attuale del prodotto) possa raggiungerà il mercato consumer nel 2016.

Anch’esso salvavita, anche se più legato alla routine dell’impegno quotidiano dei diabetici è l’iniziativa di Google: il colosso Us e Novartis  hanno sottoscritto un accordo che porterà il colosso farmaceutico a commercializzare le lenti a contatto smart studiate da Google per essere utilizzate, ad esempio, come strumento di misurazione dell’insulina nei pazienti diabetici. Un progetto però che potrebbe non limitarsi ai pazienti affetti da diabete: Novartis infatti sostiene che sarà anche possibile correggere la presbiopia “in tempo reale”.

Monitoraggio dei parametri vitali

Il fronte è certamente più nutrito quando parliamo di device che “misurano” i parametri vitali in ottica di monitoraggio di patologie o di controllo dello stato generale della salute. Se i tanti device legati al fitness vantano soluzioni in grado di valutare battito cardiaco e flusso sanguigno, si stanno moltiplicando anche app più strettamente mediche che fungono da veri e propri apparati elettromedicali. In Usa, ad esempio, AliveCor monitora l’attività cardiaca: la tecnologia alla base della app misura gli impulsi elettrici del cuore e i dati vengono memorizzati su cloud e analizzati, e sempre analizzabili, dai medici. Oppure Vital Connect, un cerotto il cui sistema è in grado di misurare la frequenza cardiaca, la salute del cuore, la frequenza respiratoria, la temperatura cutanea, i livelli di stress e altri segni vitali.
E nel mondo dei bambini, Mimo di Intel, una sistema basato su sensori studiati per tracciare la salute di un bambino. L’apparecchio è in grado di monitorare la frequenza cardiaca, la respirazione e i movimenti per poi trasmette aggiornamenti costanti ad una semplice applicazione per smartphone.

In conclusione

Si tratta solo di alcuni esempi per un mondo, quello dei device e delle soluzioni mediche che realizzano l’Io, che è in continua evoluzione, ma che danno la cifra di quanto fermento, e di quante possibilità, si determinino quando internet entra negli oggetti e nei processi legai alla salute delle persone.

Come si è visto, i device medicali legati all’IoT hanno la potenzialità di salvare vite umane concretamente e non si tratta certo di un fenomeno che riguarda un futuro lontano. Le possibilità di aumentare la qualità della vita, di curare in maniera tempestiva il cancro e anche di abbattere i costi di gestione della sanità, sono già una realtà concreta come ci dimostra Rob Royea.  

 

 

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