Wearable & healthcare: app e smartphone nuovi apparecchi elettromedicali?

L’adozione delle tecnologie nel settore medico e delle apparecchiature elettromedicali ha compiuto un altro piccolo ma significativo passo in avanti: la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha approvato due app di aziende della Silicon Valley che permettono di monitorare l’attività cardiaca, mettendo a segno un risultato combattuto e costoso che rappresenta una vittoria per l’industria tech applicata alla salute.

AliveCorSi tratta di AliveCor, di San Francisco, che ha ottenuto il via libera la scorsa settimana dai regolatori per la sua app e custodia per smartphone che monitora l’attività cardiaca, appunto. La tecnologia alla base della app misura gli impulsi elettrici del cuore e i dati vengono memorizzati su cloud e analizzati, e sempre analizzabili, dai medici; l’idea è quella che gli utenti possano condividere con i loro dottori di riferimento i dati raccolti e prendere decisioni sulla propria salute. Secondo Reuters, l’algoritmo appena approvato di AliveCor è grado persino di rilevare la fibrillazione atriale, una forma di aritmia cardiaca che colpisce circa uno su quattro adulti di età superiore ai 40 difficile da diagnosticare. Qualora il dispositivo di monitoraggio rilevi un’anomalia, “un medico potrebbe intervenire prima che il paziente abbia un ictus o un altro evento che mette in pericolo la vita” spiegano dall’azienda.

La seconda startup è Vital Connect, con sede a Campbell, il cui sistema è in grado di misurare la frequenza cardiaca, la salute del cuore, la frequenza respiratoria, la temperatura cutanea, i livelli di stress e altri segni vitali. I dati raccolti dal “cerotto” adesivo che è posizionabile sul petto, vengono inviati tramite la tecnologia bluetooth senza fili ad una applicazione smartphone, e sono crittografati e memorizzati nel cloud. Valeska Schroeder di Vital Connect ha spiegato che l’applicazione riesce anche a contestualizzare i dati, a seconda che l’utente stia dormendo o stia compiendo sforzi massimi o minimi con la possibilità di capire quando i valori vitali vanno oltre taluni livelli di guardia. Schroeder ha aggiunto che il dispositivo medico sarà presente sul mercato degli Stati Uniti, e potenzialmente anche in Canada e in Europa, entro la fine dell’anno. I pazienti avranno bisogno di una prescrizione per acquistare il dispositivo, che è un device medico a tutti gli effetti.

Ma perchè l’approvazione della FDA è così importante? Essenzialmente perché l’ente ufficiale americano preposto alla  protezione della salute dei cittadini, ha riconosciuto a dispositivi e sistemi wearable utilità medica, quasi al pari delle altre attrezzature elettromedicali. Strumenti che potrebbero facilmente essere utilizzati anche per prevenire malattie gravi in cui il tempo di intervento è tutto. Inoltre, con tale via libera, le due società possono iniziare a vendere le app a medici e altri operatori sanitari dimostrando di aver superato le rigide regole su gestione della privacy e sicurezza dei dati. In Usa ogni app o sistema cloud che raccoglie e memorizza le informazioni dei pazienti può essere soggetto all’Health Insurance Portability e Accountability Act, che richiede crittografia e altissimi livelli di sicurezza. E molte start-up non sono in grado di completare la lunga e costosa procedura. 

Eppure il futuro sembra segnato: non solo startup ma anche colossi come Google e Apple stano entrando nel mondo dell’assistenza sanitaria con un settore, quello dei wearable applicato all’healthcare, che è esploso quest’anno e promette di crescere nei prossimi anni.

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