CA Technologies: nelle imprese i benefici del cloud superano le aspettative

Il cloud computing continua la sua ascesa verso il successo, dimostrandosi un servizio ampliamente utilizzato all’interno delle società IT. Cresce, inoltre, la convinzione che il modello aziendale del cloud abbia superato la fase di sperimentazione e stia per raggiungere un livello di maturità nel quale i benefici risultano superiori alle attese.

A rivelarlo è il nuovo studio The TechInsights Report 2013: Cloud Succeeds. Now What? condotto da CA Technologies (e accompagnato da una infografica esplicativa), secondo cui, grazie all’implementazione del cloud computing è stato possibile, all’interno delle aziende che lo hanno adottato, ottenere risultati migliori, tempi di attuazione più brevi e costi inferiori al previsto. L’indagine analizza nello specifico non solo le modalità di impiego del cloud computing, ma anche i successi raggiunti e gli eventuali problemi che ne possono derivare.

Dallo studio emerge principalmente come il cloud computing sia conveniente in termini di riduzione dei costi e del time-to-market oltre ogni più rosea aspettativa. La maggioranza degli intervistati ha risposto, infatti, che le implementazioni cloud realizzate in azienda hanno soddisfatto o superato le aspettative per tutti i modelli di servizio, inclusi Infrastructure as a Service (IaaS), Platform as a Service (PaaS) e Software as a Service (SaaS). “Inizialmente pensavamo che successi e criticità sulle varie tipologie di deployment e modelli di servizio adottati si sarebbero bilanciati, risultando pari” ha dichiarato Fabrizio Tittarelli, CTO di CA Technologies. “Ci ha invece sorpreso scoprire che gli intervistati sono molto soddisfatti delle iniziative di cloud computing intraprese (dato che conferma la maturità del fenomeno) e che si stanno impegnando a sfruttarle al massimo per promuovere innovazione, velocità e migliori performance”.

Esistono, però, delle differenze riscontrate nei diversi paesi considerati, dal punto di vista della durata dell’esperienza e degli obiettivi complessivamente ricercati con il cloud. Gli USA hanno un’esperienza maggiore rispetto all’Europa e all’Italia: il 55% dei manager statunitensi utilizza il cloud da tre o più anni, contro il 20% dei soggetti europei e il 13% degli italiani. La maggioranza dei responsabili IT europei (79%) e italiani (87%) ha iniziato a implementare il cloud computing solo un paio d’anni fa, in particolare il 41% degli intervistati in Europa e il 41% in Italia ha dichiarato di utilizzarlo da uno/due anni mentre il 38% in Europa e il 44% in Italia afferma di averlo adottato due/tre anni fa.

Per quanto riguarda le aspettative per l’utilizzo di servizi cloud, a parte l’abbattimento dei costi che rimane il beneficio più atteso, le organizzazioni con maggiore esperienza ricercano nei nuovi servizi una maggiore velocità nel creare innovazione. Nell’indicare i primi tre obiettivi nei deployment IaaS, PaaS e SaaS, i responsabili europei e italiani hanno dato la preferenza alla “riduzione dei costi complessivi” (il 65% in Europa e il 74% in Italia), mentre i loro colleghi d’oltreoceano hanno evidenziato la “maggiore velocità d’innovazione” e la “migliore performance, scalabilità o resilienza dell’IT”; in effetti, la riduzione dei costi non figura neanche fra i primi tre obiettivi degli IT manager statunitensi.

Anche in Italia il cloud è visto come un’opportunità per migliorare le performance dell’IT, in termini di scalabilità e resilienza (per il 61% del campione interpellato) e per aumentare i livelli di sicurezza (32%). Sebbene solo il 23% dei responsabili dei sistemi informativi che hanno partecipato all’indagine ritengano il cloud uno dei fattori abilitanti per creare più velocemente innovazione, quasi un terzo (il 29%), come emerso anche a livello Europeo, riconosce nel paradigma della “nuvola” l’opportunità di aumentare il fatturato.

A mano a mano che le imprese acquisiscono maggiore esperienza nell’adozione del cloud, si evolvono anche i loro desiderata,” ha dichiarato Tittarelli. “Il costo viene spesso considerato un beneficio anticipato (o persino un risultato imprescindibile) con cui giustificare l’adesione al modello cloud. Una volta dimostrato che il cloud computing contribuisce a migliorare la bottom line aziendale, la funzione IT può dedicarsi all’innovazione e ad altri obiettivi più strategici come il miglioramento di performance e security”.

Dallo studio emerge, inoltre, che le organizzazioni più grandi hanno avuto un ruolo da “apri pista” nell’adozione del cloud. Queste, infatti, non solo operano su ambienti cloud da più tempo (il 93% di quelle che hanno dichiarato di utilizzare il cloud da quattro o più anni hanno un fatturato pari o superiore a 1 miliardo di dollari) ma in molti casi tendono a utilizzare tutti e tre i tipi di servizi cloud (il 79% delle organizzazioni che utilizzano sia IaaS che PaaS e SaaS ha un fatturato pari o superiore a 1 miliardo di dollari). La sicurezza rimane ancora una delle questioni cruciali per chi utilizza servizi cloud. C’è da dire, però, che quasi la totalità degli intervistati (98%) ha ritenuto che il cloud abbia soddisfatto o superato le aspettative di sicurezza su IaaS, PaaS e SaaS e che quasi un terzo ha risposto che “la sicurezza si è rivelata un problema minore del previsto”.

Per quanto riguarda, invece, gli investimenti stanziati, ci si accorge che questi crescono proporzionalmente all’esperienza che i responsabili IT hanno nella gestione di questi servizi. Infatti, la probabilità di incrementare di oltre il 30% la voce di spesa allocata nel 2013 al cloud è quasi sei volte più alta (34% vs. 6%) per le aziende che utilizzano il cloud computing da quattro o più anni e secondo la maggior parte dei soggetti intervistati, la spesa complessiva destinata al cloud dovrebbe rimanere più o meno costante o aumentare (95% in USA ed Europa, 91% in Italia).

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