Google torna sul mercato cinese per conquistarne i consumatori

Google non cede e torna all’attacco del grande mercato cinese, a due anni dalla bruciante rottura con le autorità di regime sul tema della censura. Troppo appetibile e troppo vasto per poter essere trascurato, secondo quanto riportato dal WSJ, Google è a caccia di ingegneri e di product manager in Cina, con l’intento  di introdurre nuovi servizi per i consumatori.
Nello specifico, Google mira a capitalizzare la rapida crescita di Android come sistema operativo mobile nonché dei servizi pubblicitari e di ricerca prodotti per espandersi in Cina, ha affermato in un’intervista il  top manager di Google in Asia  Daniel Alegre. Uno degli obiettivi, ha detto, è l’introduzione nel paese di Android Market, che offre migliaia di applicazioni mobile ad utenti di smartphone e tablet muniti di sistema Android.
Il colosso sta inoltre cercando di avvincere i consumatori cinesi con servizi non soggetti a censura ufficiale, come Shihui, lanciato a settembre per semplificare la ricerca tra i siti cinesi che offrono sconti presso negozi locali.
La Cina al momento riveste non più del 2% degli introiti di Google, cifra che ci si aspettava salisse a più di 40 miliardi di dollari nel 2011, come sostenuto dalla Citigroup Inc. analysis.
La quota di Google nel mercato cinese del web-search è crollato dal 36% al 17% nel terzo trimestre del 2011,in gran parte a vantaggo del competitor Baidu Incm secondo Analysis International, una compagnia di ricerca con sede a Beijin.
Ciononostante, i numeri di ricerche tramite Google da parte degli utenti cinesi è salito negli ultimi due anni, secondo Mr. Alegre, residente in Tokyo e spesso in viaggio a Beijing e Shanghai. Un tale incremento potrebbe in teoria contribuire ad intensificare il business di Google orientato alla pubblicità basata sulla profilazione delle ricerche su web, sebbene il portavoce della compagnia abbia preferito non commentare a riguardo.

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