Social media: incrementano produttività e creano valore

McKinsey Global Institute, società di ricerca del noto studio di consulenza aziendale, ha pubblicato uno studio che tenta di analizzare i modi attraverso cui i social media possono contribuire alla produttività e alla creazione di valore di quattro importanti settori economici: consumer packaged good, retail financial service, advanced manufacturing, e professional services.

La società stima il contributo economico complessivo dei social media in una cifra di tutto rispetto, se non impressionante. Stando alla ricerca, infatti, i miglioramenti che tramite i social media possono essere ottenuti in termini di comunicazione e collaborazione all’interno dei quattro settori economici, da soli, potrebbero creare tra i 900 miliardi e gli 1.3 mila miliardi di dollari di valore economico aggiuntivo ogni anno.

Il report McKinsey si focalizza maggiormente sulle trasformazioni che le social technology possono favorire all’interno dell’azienda, non sulla ridefinizione del rapporto con i consumatori. E sostiene che, per quanto il 72% delle compagnie utilizzano in qualche modo le social technology, poche, se non nessuna, lo fa in modi che ne sfruttano le complete potenzialità. Ancor più, le tecnologie con un potenziale maggiore in un’economia globale sono largamente inutilizzate. Molte compagnie, infatti, utilizzeranno sempre maggiormente i social media nel rapporto con i consumatori, per finalità di marketing, raccolta dati, suggerimenti per lo sviluppo di nuovi prodotti e CRM. Il potenziale maggiore risiede, però, secondo McKinsey nell’utilizzo di tecnologie in grado di incrementare la produttività nelle interazioni tra i lavoratori. Social technology utilizzate a fini di comunicazione e collaborazione, all’interno dell’azienda e tra aziende, possono potenzialmente creare un valore economico doppio (2/3 del valore complessivo) rispetto a quello delle social technology applicate alla relazione con i consumatori e incrementare la produttività dei lavoratori ‘intellettuali’ del 20-25%.

Il valore economico che le social technology possono creare, ovviamente, non è distribuito in modo equo tra tutti i settori economici e aziende. Le società che ne potranno benificiare maggiormente sono essenzialmente di due tipologie: compagnie con un’alta percentuale di interaction worker potranno incrementare fortemente la produttività; e compagnie per cui la relazione con il cliente e lo studio dei suoi comportamenti sono centrali. Queste potranno, infatti, effettuare le operazioni di creazione, sviluppo, gestione ed analisi della relazione sociale con i consumatori in maniera più semplice, efficace ed economica.

I benefici naturalmente non arrivano automaticamente o meccanicamente, le compagnie per sfruttare al massimo le potenzialità delle social technology dovranno affrontare trasformazioni profonde a livello organizzativo, strutturale, dei processi e della cultura interna. Abbracciare le social technology, significa sposarne il potenziale di mutazione. “Il potere delle social technology – per McKinsey – dipende sulla piena ed entusiastica partecipazione dei dipendenti che non hanno problemi a condividere i propri contributi e credono che i loro contributi saranno rispettati”. Si tratta quindi, primariamente di una mutazione profonda della cultura e dei rapporti sociali.

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