NEC vende la sua quota del 2,7% della cinese Lenovo

La NEC, la nota società di computer giapponese, è in forte perdita e per questo ha deciso di rivedere le sue partecipazioni societarie e vari rami di produzione. In quest’ottica ha ufficialmente comunicato oggi la vendita della sua quota societaria nella cinese Lenovo, pari al 2,7% della compagnia, per un valore pari a 230 milioni di dollari.

La NEC aveva ottenuto la partecipazione in Lenovo l’anno scorso, in cambio di una quota del 51% della sua divisione di produzione computer, ora interamente ceduta alla stessa Lenovo (che ad oggi è il secondo più grande produttore di PC al mondo per numero di forniture). L’affare per NEC è rilevante, considerando che da quando è stato siglato l’accordo tra le due compagnie il valore delle azioni di Lenovo è salito del 40% circa, facendo così guadagnare alla NEC dalla vendita del suo 2,7% una plusvalenza di ben 4 miliardi di yen.

Inizialmente NEC si era impegnata a mantenere le azioni per due anni, ma Lenovo ha accettato di anticipare di sei mesi la scadenza del lock up, ed entrambe le compagnie hanno dichiarato che la vendita non inciderà sulla validità della Joint venture.

Lo stock di azioni è stato ceduto mercoledì ad una società di intermediazione finanziaria svizzera, che secondo alcune indiscrezioni pare si tratti della Credit Suisse. Molto probabilmente la società d’intermediazione frammenterà il blocco delle azioni, rendendolo così appetibile ad un maggior numero di azionisti presenti sul mercato. La NEC punta a compiere anche altre operazioni simili, per razionalizzare il proprio portafoglio di attività tornando nel minor tempo possibile alla redditività. Un’operazione non facile per una multinazionale che oggi detiene solo l’1% del mercato globale dei PC, pur essendo rimasta in Giappone la detentrice di più di un quinto del mercato interno.

Dalla NEC fanno sapere che intendono puntare sugli asset più redditizi per il gruppo, come le reti di computer e data service aziendali via internet; probabilmente si procederà alla frammentazione di altri settori, come in passato si è già proceduto allo scorporo della divisione hardware (che comprende anche il settore dei semiconduttori e dei cellulari).

Se la NEC non dovesse riuscire nella sua operazione di rilancio, non è da escludere che entro il 2016 sia la cinese Lenovo a guadagnare la leadership della joint venture, prendendo il controllo dell’intero mercato dei PC. Già oggi infatti, sfruttando il “know – how” della NEC, Lenovo è riuscito a diventare uno dei principali fornitori di personal computer in Giappone potendo così avvicinarsi ai mercati dei paesi più sviluppati. Ad oggi Lenovo è, invece, trainata principalmente dalle vendite di PC nel suo mercato interno in cina, e dall’enorme espansione della sua quota di mercato nei paesi in via di sviluppo.

Nonostante le potenzialità di Lenovo, o forse, proprio per i timori d’incerte dinamiche interne alla joint venture, oggi il valore delle azioni delle due compagnie è sceso, rispettivamente del 7,6% Lenovo alla borsa di Hong Kong, e del 2,6% a Tokyo le azioni NEC.

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