Le compagnie pienamente digitalizzate, ovvero quelle che non solo hanno adottato tecnologie digitali, ma hanno trasformato la propria organizzazione al fine di sfruttarle pienamente, ottengono maggiori successi.
Dallo studio del MIT The Digital Advantage, commissionato da Capgemini, si nota, infatti, che le compagnie che hanno “trasformato” la propria organizzazione e le proprie attività per utilizzare nella maniera più efficace tecnologie come social media, mobile e strumenti analitici, generano profitti ed entrate maggiori.
La ricerca individua una categoria di aziende, che hanno raggiunto la maturità digitale, ovvero che hanno utilizzato il digitale per trasformare nel profondo il proprio business, e le definisce ‘Digirati‘. Tale tipologia di compagnie risulterebbe, in media: il 26% più redditizia, genererebbe il 9% in più di entrate e sarebbe valutata sui mercati finanziari il 12% in più.
Gli autori dello studio ammettono, però, che è difficile stabilire un nesso causale diretto; infatti, potrebbero essere le compagnie già in precedenza più performanti ad aver compreso meglio come sfruttare le tecnologie digitali per trasformare e rendere ancora più efficaci le proprie attività.
La ricerca sottolinea, inoltre, che il nodo centrale della questione non è la semplice adozione quantitativa delle tecnologie digitali, ma il modo in cui le si utilizza.
“I Digirati, significativamente, investono nel ‘come’ della trasformazione digitale… Sviluppano e condividono una visione digitale, si impegnano nella trasmissione e comprensione della visione alla forza lavoro, attuano adeguate strutture di governance digitali per garantire la partecipazione e l’accountability della trasformazione, investono nell’aggiornamento delle competenze, e costruiscono relazioni forti tra il business e le funzioni IT / tecnologia… In secondo luogo, effettuano scelte chiare su cosa trasformare, concentrando gli investimenti sulla base dei propri punti di forza e delle dinamiche dei propri concorrenti. Ad esempio, alcuni eccellono nel processo di digitalizzazione con una forte enfasi sulla analisi e la collaborazione interna, mentre altri selezionano l’eccellenza nella customer experience attraverso l’integrazione dei canali.”
Lo studio, in sostanza, individua un significativo ‘vantaggio digitale’, riservato, però, alle aziende che adottano le tecnologie digitali in maniera strategica e trasformativa.
La ricerca, infatti, suddivide le aziende in 4 categorie: Beginners, Conservatives, Digirati e Fashionistas. Le prime due categorie si spiegano da sole, l’ultima è la più interessante, perché in controluce rende palese il nodo centrale nell’adozione di tecnologie digitali.
La compagnie Digital Fashionistas sono sostanzialmente quelle che hanno adottato numerose tecnologie digitali ma senza un reale progetto o chiari obiettivi. Le tecnologie sono state sperimentate più per moda e senza utilizzarle per trasformare realmente le proprie attività.
Il confronto dei risultati economici ottenuti in media dalle 4 differenti tipologie di società è illuminante. Lo studio, inoltre, ha verificato il livello di eccellenza raggiunto in 6 importanti settori: customer experience, social media, mobile, customer analytics, processo di digitalizzazione e collaborazione interna. I risultati ottenuti dai Digirati sono evidentemente superiori.
molto interessante, aspetti da molti non considerati.
Consiglio la lettura
grazie