Tlc: in arrivo il pacchetto di riforme Ue

L’Ue tenta la rivoluzione del settore delle telecomunicazioni europeo. Partendo dalla fine del roaming, Bruxelles punta ad arrivare alla creazione di un vero mercato unico Ue che spinga una razionalizzazione del numero di operatori presenti e porti al superamento della frammentazione odierna. Nei 28 stati membri sono infatti presenti oltre 100 operatori mobili contro i 4 degli Usa. L’atteso pacchetto che ha l’ambizione di far risalire l’Europa alla guida del treno dell’economia digitale, come lo fu negli anni Novanta con la Nokia e lo sviluppo della tecnologia Gsm, è in arrivo mercoledì 11 settembre, con l’obiettivo che l’Europarlamento lo adotti in prima lettura entro il prossimo aprile. “La situazione ora è molto diversa da allora, l’Europa è rimasta indietro”, non si stanca di ripetere la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes, ricordando che “l’economia digitale non solo ha un impatto sull’economia tradizionale” ma, anzi, ormai “non esiste una senza l’altra”. Per questo gli assi delle misure che presenterà sono “più spettro e meglio coordinato, accesso standardizzato, internet aperto, costi di roaming ridotti e protezione dei consumatori”.

Nel pacchetto per il mercato unico delle tlc ci sarà anche una raccomandazione per garantire per un periodo di otto anni prezzi di accesso stabili alla rete in rame, in modo da favorire gli investimenti nella banda larga. Armonizzazione di regole, durata delle concessioni dello spettro e tempi di rilascio, possibilità d’intervento in caso di aste con prezzi troppo elevati, ma anche un passaporto europeo per gli operatori che con una sola autorizzazione saranno liberi di agire in tutti i paesi Ue. Verrà inoltre stabilito il principio di un internet aperto, in cui tutti i servizi dovranno essere trattati in modo uguale dai provider senza blocchi preventivi come per esempio succede oggi in alcuni casi per le chiamate Voip o i video in streaming. E anche i consumatori vedranno riconosciuto il diritto ad avere contratti trasparenti su velocità effettiva della connessione, servizi inclusi/esclusi, rescissione del contratto in caso di cambiamenti delle condizioni, e lo stop a contratti-capestro superiori ai 12-24 mesi.

Ma è sulla fine del roaming che si gioca la battaglia più interessante: a partire dal primo luglio 2014 Bruxelles metterà alle strette gli operatori: o si consorzieranno tra loro eliminando i costi del roaming in modo da coprire almeno 21 paesi Ue e/o l’85% della popolazione europea, oppure si applicherà la legislazione del 2012 che prevede la possibilità per i consumatori di scegliere un altro operatore quando sono all’estero, con un semplice sms. I prezzi all’ingrosso di sms, chiamate e traffico dati, però, sono stati riportati, rispetto a una precedente bozza del pacchetto tlc, a quelli più elevati fissati nella legislazione del 2012. Una mossa che viene letta dagli esperti come un aiuto ai principali gruppi di tlc, per permettere loro di avanzare sulla strada del consolidamento del mercato, obiettivo ultimo della Kroes.

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