L’indagine della Commissione europea sul caso Google e sul possibile abuso di posizione dominante della società statunitense continua ma forse i contendenti sono riusciti a trovare un modo per cercare di chiudere senza sanzioni il sull’abuso di posizione dominante da parte di Big G in merito alle ricerche on-line.
Questa è la seconda soluzione proposta da quando l’indagine è in corso. La prima soluzione prospettata al commissario alla concorrenza Joaquin Almunia era stata accolta con scetticismo dalle parte interessante, anche dopo un giro di consultazioni. Ora i “rivali” della società hanno 4 settimane per fornire un feedback su quest’ultima proposta della società di Mountain View per chiudere la vertenza senza dover pagare una multa da 5 miliardi.
Il test dovrà valutare se il piano proposto da Google sia soddisfacente o meno. Entrando nel dettaglio, il progetto prevede una maggiore apertura verso i competitor, con tanto di loghi e link, e una riduzione sostanziale dei costi di pubblicità a carico degli investitori. Inoltre, saranno rese meno stringenti le regole imposte da Google per le campagne pubblicitarie che si basano su piattaforme differenti da quelle di Mountain View. Infine, cambia la gestione dei contenuti copiati o prelevati da altri siti Web: Google è stata tacciata di riproporre contenuti di altri siti senza le opportune autorizzazioni. La società si è impegnata a nominare una figura di fiducia dei competitor che nei prossimi 5 anni vigilerà sull’applicazione degli accordi proposti. Dal canto suo Almunia, il primo ottobre, ha parlato di una decisione sul caso entro primavera.
La proposta di Google però non modificherà la visualizzazione dei risultati di ricerca sul dominio Google.com. Le voci che stavano circolando nei giorni scorsi sono state confermate dalle fonti della Commissione europea spiegando che le modifiche apportate di concerto con la Google non coprono il dominio.com a cui fa riferimento circa il 10 percento delle ricerche effettuate dai Paesi dell’Unione.
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