Italia Startup, Donadon: “in Italia fatta molta strada, ora lo sforzo è sostenere i giovani”

Le startup in Italia possono oggi contare su un circolo virtuoso di incubatori, parchi scientifici e tecnologici e anche investitori pronti a puntare e valorizzare le idee e l’impegno di chi vuole avviare un’ impresa innovativa ma il prossimo passo è il  supporto nel tempo. E’ questa la sintesi di quanto emerso oggi durante il primo incontro degli Stati generali dell’ecosistema startup italiano, organizzato da Italia Startup, l’Associazione no profit che rappresenta i soggetti, privati e pubblici, che agevolano la valorizzazione del nuovo tessuto imprenditoriale italiano.

L’Osservatorio sulle startup hi-tech degli Osservatori ICT del Politecnico di Milano e di Italia Startup ha calcolato che sono oggi disponibili oltre 200 milioni di euro di capitali di rischio da investitori istituzionali per le startup e ci sono molte imprese di medie e grandi dimensioni che iniziano a guardare con molta attenzione al mondo delle startup, allocando fondi in questa direzione.

In questi mesi abbiamo fatto molta strada, i giovani che oggi vogliono mettere in piedi un’impresa innovativa iniziano ad avere un percorso più semplice a livello normativo e burocratico – dichiara Riccardo Donadon, Presidente di Italia Startup – Ora lo sforzo deve essere comune. Anche con il mondo delle imprese consolidate, dobbiamo sostenere questi giovani imprenditori e rendere consapevole l’intero sistema economico dell’importanza dell’innovazione. C’è tanta energia nei giovani, la dobbiamo liberare, dobbiamo motivare i talenti a mettersi in gioco e capitalizzare l’ecosistema. Dobbiamo raccontare ai giovani e a chi ci vuole provare, le sfide che attendono le imprese per competere nei mercati e cercare anche con loro la soluzione. Non si tratta più di fare una legge o aggiustare una norma, ora si tratta di far crescere la consapevolezza sull’importanza di investire nei nostri stessi giovani e nelle loro idee innovative che possono far ripartire il Paese. Solo se ci muoviamo uniti ce la possiamo fare.”
E questo si traduce nel puntare fortemente su formazione, innovazione, consapevolezza e capitalizzazione, per arrivare all’appuntamento del 2015, anno che, grazie all’Expo, vedrà l’attenzione di tutto il mondo concentrata sul nostro Paese, percepito finalmente come  una nazione startup friendly, capace di innovare e attrarre talenti. 

Gli fa eco il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Firpo: “Sostenere le startup innovative significa gettare le basi per un nuovo Made in Italy in grado di diffondere l’immagine di un’Italia capace di produrre eccellenze, puntando sull’innovazione, sulle competenze, sulla creatività. Sostenere le startup – ha aggiunto– significa, inoltre, fare politica industriale a tutto tondo: attraverso lo sviluppo di nuova imprenditorialità innovativa, diamo impulso all’intero sistema economico, aiutandolo a trasformarsi e modernizzarsi”.

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