Akamai e lo stato di Internet: in Italia panorama fatto di luci e ombre

Akamai  ha pubblicato oggi il suo rapporto sullo Stato di Internet relativo al terzo trimestre 2014. Basato sui dati raccolti attraverso la Akamai Intelligent Platform, il rapporto fornisce statistiche globali aggiornate e relative alla velocità delle connessioni e all’adozione della banda larga su reti fisse e mobili, sugli attacchi, sullo stato del 4K, sullo stato degli indirizzi IPv4 e sull’adozione di IPv6.

Lo stato in Italia

I dati confermano quanto registrato nella precedente rilevazione Akamai: in Italia si registra una situazione fatta di luci e ombre, con l’adozione della banda larga che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (>4 Mbps), è aumentata del 22%, raggiungendo il 60% ma che registra una diminuzione, rispetto al trimestre precedente, del 7,3%; per quanto riguarda l’adozione high broadband anche nel Q3 2014, Italia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Sud Africa rimangono gli unici Paesi a non registrare tassi di adozione dell’high broadband al di sopra del 10%. Nel trimestre in esame, l’adozione di high broadband in Italia registra una forte diminuzione del 20% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014) e una crescita del 58% rispetto allo stesso periodo del 2013. A oggi il 5,3% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps.

La velocità media di connessione registrata in Italia nel terzo trimestre 2014 è di 5,5 Mbps, in lieve diminuzione del 4,5% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014) ma in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q3 2013). Il picco di velocità media di connessione raggiunto in Italia è pari a 25,3 Mbps, in aumento del 36% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q3 2013) e una lieve diminuzione del 4,2% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014).

Per quanto riguarda la penetrazione di Internet, nel terzo trimestre 2014, oltre 790 milioni di indirizzi IPv4 si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform da 246 paesi. L’Italia permane in nona posizione nella top ten globale, nonostante una diminuzione del 3,3% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014) e una diminuzione del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q3 2013) assestandosi a poco più di 18 milioni e mezzo di indirizzi connessi (18.620.207).

Nel trimestre in esame, in Italia la velocità media di connessione mobile si attesta sui 4,8 Mbps con picchi medi di 36Mbps.

Infine uno sguardo all’adozione del 4K: scesi dal 41 al 42esimo posto a livello mondiale, l’Italia registra solo il 2,1% delle connessioni superiori ai 15 Mbps, con un aumento del 57% rispetto allo stesso periodo del 2013 (Q3) ma una diminuzione di 16% rispetto al secondo trimestre 2014.

I dati dal mondo

Sul fronte della velocità di connessione e broadband, per il secondo trimestre consecutivo la velocità di connessione media globale è rimasta al di sopra della soglia broadband dei 4 Mbps. Tuttavia, nel terzo trimestre 2014, la velocità media rilevata è stata di 4,5 Mbps, in calo del 2,8% rispetto al trimestre precedente.

Sei dei primi 10 paesi hanno evidenziato un incremento della velocità media di connessione e tutti sono rimasti ben al di sopra della soglia convenzionale high broadband di 10 Mbps. Fra i paesi che hanno mostrato una crescita rispetto al trimestre precedente, Singapore ha registrato l’incremento maggiore (+18%, pari a 12,2 Mbps). La crescita minore si è registrata in Giappone (15 Mbps) con un incremento dello 0,8% rispetto al secondo trimestre. Anche l’Irlanda ha registrato una crescita superiore al 10% (13,9 Mbps). Su base annua, l’aumento della velocità di connessione è stato registrato in 129 paesi, con tassi di incremento variabili dal 150% del Jersey allo 0,2% dell’Ecuador (3,6 Mbps).

Globalmente, l’adozione high broadband (>10 Mbps) è diminuita dello 0,5% nel terzo trimestre, dopo aver fatto registrare forti crescite nei trimestri precedenti. Rispetto ai precedenti trimestri, le variazioni nei primi 10 paesi sono state limitate, con incrementi variabili tra lo 0,5% del Giappone all’8,4% della Svezia. Fra i 63 paesi presi in considerazione, solo 28 hanno mostrato un incremento trimestre su trimestre. Il tasso di adozione high broadband globale è aumentato del 22% rispetto al 65% registrato nel primo e secondo trimestre del 2014. Fra i primi 10 paesi, il Giappone è stato l’unico con un incremento anno su anno inferiore al 10%, mentre per Romania (adozione del 49%) e Israele (adozione 44%) i tassi sono più che raddoppiati. 

Connessione high Broadband_Q3 2014

Il tasso di adozione broadband globale (>4 Mbps) ha toccato il 60%, con un incremento dell’1% rispetto al secondo trimestre 2014. Per questo dato sono stati considerati 99 paesi, 55 dei quali hanno registrato una crescita nell’adozione. Israele (adozione 92%) è stato l’unico dei primi 10 paesi in cui l’incremento del tasso di adozione è stato superiore all’1%. La Corea del Sud continua a essere il paese con il più alto livello di adozione broadband (96%), seguita dalla Bulgaria con il 95%. Il tasso globale di adozione broadband è aumentato del 12% rispetto al terzo trimestre 2013. Per quanto ancora positivo, il tasso di crescita annuale ha continuato a diminuire nel corso degli ultimi 3 trimestri. I tassi di adozione broadband sono risultati in crescita anno su anno in tutti i primi 10 paesi, con incrementi variabili tra l’1,3% del Curacao e il 18% della Bulgaria. 

Per quanto riguarda la connettività mobile, per questa sezione del Rapporto sullo Stato di Internet Q3 2014, sono stati considerati 54 paesi. La Corea del Sud continua a registrare la più alta velocità media di connessione mobile, in crescita da 15,2 a 18,2 Mbps trimestre su trimestre. La velocità più bassa si è registrata in Iran, con una media di 0,9 Mbps, unico paese con velocità inferiore a 1 Mbps. Anche la Slovacchia si è posizionata sopra i 10 Mbps (10,9 Mbps). Come sempre, la velocità media di picco appare estremamente variabile, dai 98 Mbps di Singapore ai 3,3 dell’Iran. In 9 paesi è stata superiore ai 50 Mbps, mentre in altri 40 supera i 10 Mbps.

Connessioni mobile_Q3 2014In seguito all’introduzione del 4K nel Rapporto, Akamai ha ancora una volta identificato le aree geografiche che possono sostenere velocità di connessione superiori ai 15 Mbps, poiché i flussi Ultra HD adaptive bitrate richiedono tipicamente ampiezza di banda compresa tra 10 e 20 Mbps. I dati non tengono conto di altri fattori quali l’effettiva disponibilità di contenuti 4K o di televisori e player predisposti per il 4K.

Infine uno sguardo alla sicurezza. Nel terzo trimestre 2014 Akamai ha osservato attacchi originati in 201 paesi unici, in crescita rispetto ai 161 del secondo trimestre e più in linea con i 194 del primo. Come dimostrato nei precedenti rapporti, la massima concentrazione di attacchi (50%) viene dalla Cina, quasi il triplo rispetto agli Stati Uniti, che ha evidenziato una crescita di traffico maligno di circa il 25% trimestre su trimestre. Cina e Stati Uniti sono le uniche nazioni in cui ha avuto origine oltre il 10% degli attacchi. L’Indonesia è l’unico fra i primi 10 paesi in cui il numero di attacchi è diminuito, passando dal 15% degli attacchi globali nel secondo trimestre all’1,9% nel terzo. La concentrazione globale di attacchi è diminuita leggermente nel terzo trimestre: 82% degli attacchi ha avuto origine nei primi 10 paesi, contro l’84% del secondo trimestre. Inoltre, il 64% del traffico ha avuto origine nella regione Asia/Pacifico, in calo rispetto al 70% del secondo trimestre, mentre solo l’1% ha avuto origine in Africa.

Il Rapporto comprende anche dati sugli attacchi DDoS basati sui report dei clienti Akamai. Sono stati riferiti 270 attacchi di questo tipo per il secondo trimestre di seguito. Globalmente, questo rappresenta una riduzione del 4,5% dall’inizio del 2014 e del 4% rispetto al terzo trimestre del 2013.

A differenza del secondo trimestre, il numero di attacchi è diminuito sia nelle Americhe con 142 attacchi sia nell’EMEA con 44. Il numero è invece cresciuto del 25% in Asia/Pacifico, con un totale di 84 attacchi. La distribuzione dei settori oggetti di attacco non è variata rispetto al precedente trimestre: commercio, grandi aziende, hi tech, media e intrattenimento e PA hanno avuto lo stesso numero di attacchi del trimestre precedente pur con qualche variazione negli obiettivi effettivi. Rispetto al terzo trimestre 2013, gli attacchi enterprise sono calati di oltre un terzo da 127 a 80. Nello stesso periodo sono passati da 14 a 42 quelli rivolti alle aziende hi tech.

Nel terzo trimestre 2014, oltre 790 milioni di indirizzi IPv4 si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform da 246 paesi. Il totale di indirizzi IPv4 unici che hanno fatto richieste alla rete Akamai è cresciuto di circa 2 milioni rispetto al precedente trimestre, contro il calo di 7 milioni nel secondo trimestre rispetto al primo. Osservando i primi 10 paesi, il numero di IP unici negli USA è cresciuto di circa 20mila indirizzi. Un incremento si è registrato anche in Brasile, Francia e Russia, mentre negli altri 6 paesi vi è stato un lieve declino. Nel 58% dei paesi vi è stato un aumento trimestre su trimestre nel numero di indirizzi IPv4 pubblici, con 28 paesi in crescita di oltre il 10%. 

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