IBM: il “supercervellone” Watson aiuterà 14 centri nella lotta contro il cancro

Quattordici istituti di oncologia statunitensi e canadesi adotteranno il supercervellone informatico “Watson” di IBM: il suo compito sarà scegliere le terapie più adatte sulla base dell’analisi delle impronte genetiche tumorali per quello che in molti hanno definito come un nuovo importante passo in avanti per l’individuazione dei corretti trattamenti contro il cancro.

L’oncologia è il primo settore dove è possibile comprendere quali terapie adottare analizzando il DNA, migliorando sensibilmente i risultati dei trattamenti per molti pazienti: il problema però è che questo tipo di analisi e l’individuazione dei farmaci per correggere le mutazioni che causano il cancro possono richiedere settimane di lavoro. Watson, invece, ha le potenzialità di compiere questo lavoro in pochi minuti, avendo a disposizione nel suo database i risultati di diversi lavori scientifici e  svariati studi clinici sui tipi di cancro e sulle potenziali terapie.

Gli oncologi avranno la possibilità di caricare l’impronta digitale del DNA di un tumore di un paziente allo scopo di individuare i geni che mutano ed eventualmente guidarne in maniera controllata la malignità. Watson avrà la capacità di studiare e analizzare le mutazioni in corso attraverso migliaia di dati immagazzinati nel suo database: questo permetterà di identificare come sta evolvendo il tumore per individuare il farmaco più corretto.

Di fronte alla necessità di analizzare un importante quantità di dati in poco tempo, “la soluzione potrebbe essere Watson o qualcosa di comunque molto simile”, ha dichiarato Norman Sharpless, oncologo della University of North Carolina a Reuters. “Gli esseri umani non possono svolgere questo lavoro da soli”.

Watson verrà utilizzato presso vari centri – tra cui il Cleveland Clinic, il Fred & Pamela Buffett Cancer Center di Omaha e lo Yale Cancer Center – entro la fine del 2015, ha dichiarato Steve Harvey, Vice Presidente di IBM Watson Health. I centri pagheranno l’utilizzo di Watson con un canone che IBM non ha rivelato.

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