I dati pubblicati a maggio da Deloitte, e riportati da eMarketer, evidenziano la continua e crescente influenza dei dispositivi digitali e mobili sulle vendite al dettaglio negli store fisici in America. L’anno scorso l’utilizzo di dispositivi mobili sia prima che durante lo shopping, hanno influenzato le vendite per circa 970 miliardi dollari di fatturato, arrivando a toccare quindi il 28% del totale. I dispositivi digitali nel loro complesso, compresi desktop, tablet, smartphone, wearable e la tecnologia degli store (come i dispositivi per il mobile payment), hanno avuto un impatto nelle vendite di 1.700 miliardi di dollari in tutto il mondo.
Deloitte ha stimato anche che quest’anno il digitale influenzerà circa il 64% delle vendite al dettaglio in Usa e ha ribadito l’importanza del mobile sul processo di acquisto: “la nostra previsione per il futuro del retail è che il concetto stesso di online scomparirà: quando tutti sono online per tutto il tempo e il digitale è così pervasivo, non c’è una vera distinzione tra online e offline”.
In uno studio di DigitasLBi di marzo si possono trovare ulteriori punti di forza a favore della tendenza descritta da Deloitte: ad esempio, secondo il report, l’85% dei possessori di smartphone in tutto il mondo ha usato il proprio device durante lo shopping in uno store fisico, un dato in rialzo rispetto al 72% registrato nel 2014. Inoltre, Il 52% dei proprietari di smartphone e tablet negli Stati Uniti, intervistati da BrandSpark in collaborazione con Better Homes and Gardens, hanno usato i loro dispositivi negli store.
Un modo per i retailer di ottenere vantaggi dalla situazione attuale è quella di offrire servizi e offerte mirate al singolo cliente, i cui comportamenti e preferenze possono essere tracciate proprio dai device. Una ricerca di King Retail Solutions (KRS) ha rilevato infatti che la maggior parte (52%) degli utenti di Internet degli Usa accetta tranquillamente il monitoraggio tramite device negli store e inoltre, in una ricerca effettuata lo scorso novembre, Accenture ha scoperto che la ricezione di offerte in real time sul proprio device negli store è la prima esigenza indicata dai consumatori per migliorare la propria esperienza di acquisto.
Tuttavia non sembra esserci piena consapevolezza da parte del mondo del marketing circa le potenzialità di strumenti del genere: in uno studio di marzo, Econsultancy in collaborazione con ResponseTap, si può leggere che solo l’8% dei professionisti delle agenzie e il 5% dei marketer di tutto il mondo hanno usato la tecnologia per il tracciamento in store al fine di monitorare e proporre offerte in real time.
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