“Abbiamo identificato la connettività della banda larga come opportunità chiave per l’azienda. L’Italia è indietro rispetto all’Unione europea su questo punto e il governo ha stabilito obiettivi ambiziosi. I vantaggi in termini di costi per l’Enel sono tali che non vediamo alcun concorrente in grado di raggiungere il nostro potenziale di connessione”. Ha commentato così l’Ad di Enel Francesco Starace oggi, nel corso della presentazione londinese del piano strategico aziendale, la decisione del colosso di entrare nel business della connettività in fibra. Ha tenuto a precisare però che il tema della fibra ottica “non è presente e non ci sono numeri” nel piano che Enel sta presentando e “probabilmente farà parte della presentazione dell’anno prossimo. Investiremo anche con altri – ha comunque aggiunto – per assicurare che i cavi in fibra ottica vengano portati nelle case degli italiani fino al contatore e daremo accesso a questa interconnettività a operatori tlc, fornitori di contenuti, emittenti televisivi, chiunque voglia raggiungere case italiane.”
E’ stata l’occasione per l’Ad per sottolineare come la connessione in fibra ottica che l’Enel è in grado di realizzare offra “un vantaggio del 30-50% se raffrontato” ai costi degli operatori telefonici tradizionali “la rete elettrica è da 3 a 4 volte più granulare rispetto a quella di un operatore telefonico, quindi la connettività avviene a un costo molto più basso rispetto a chiunque altro”.
“Dopo sei mesi di studi dettagliati – ha proseguito Starace – e guardando alle città piccole e medie in Italia abbiamo visto che possiamo porre cavi portandoli a un contatore che sta all’interno delle case nel 40% dei casi e per l’altro 60% ci avviciniamo molto“. Inoltre, ha aggiunto, “non c’è limitazione in termini di copertura territoriale. Sarà un progetto vasto, a livello nazionale” e si tratta di “un’attività senza rischio, perché è una parte ben regolamentata dell’attività“. Ribadita più volte la non volonta di Enel di diventare un operatore telefonico o un gestore che offre contenuti, ma di mantere “aperta la connettività a chi vorrà utilizzarla”.
Nel corso della presentazione Starace ha tratteggiato ovviamente anche lo stato di salute complessivo settore delle utilities e di Enel in particolare: “il settore sta vivendo una trasformazione molto rapida e la flessibilità insita nel modello di business di Enel ci permette di rispondere con altrettanta rapidità a questi cambiamenti, accelerando la realizzazione della nostra strategia. Il piano che abbiamo annunciato a marzo, sostenuto dai miglioramenti apportati alla nostra organizzazione negli ultimi 18 mesi, è coerentemente indirizzato in tal senso. La corretta esecuzione di questa strategia ci permette di accelerare le efficienze e la prospettiva di crescita. Enel è leader nella transizione energetica, con una chiara visione di come assicurare in tale contesto la remunerazione dei suoi azionisti e cogliere le opportunità offerte dall’evoluzione del settore dell’energia”. Nel corso del periodo 2016-2019, circa il 95% dei nuovi investimenti per la crescita sarà destinato ad attività a rischio ridotto e ritorni stabili, come la generazione da fonti rinnovabili e convenzionali supportata da contratti di acquisto dell’energia a lungo termine (PPA) e le reti. Nel piano figura un aumento pari al 30% degli investimenti in Italia, dove l’installazione dei contatori elettronici di seconda generazione sarà anticipata e si prevede che produca equi ritorni da attività regolate.
Facebook Comments