Un rallentamento del calo dei profitti, che torneranno al segno più dal prossimo anno per poi diventare ampiamente positivi nel 2018, con un ruolo sempre più importante del mobile dove gli abbonamenti al 4G nel 2016 supereranno la banda larga.
È il quadro che emerge dal rapporto economico annuale di Etno, l’associazione degli operatori tlc europei, realizzato dal think-tank Idate. Il declino dei ricavi si assesta per il 2015 al -1,1% contro il 3% del 2014, mentre nel 2016 è previsto il ritorno alla crescita con il +0,1% per arrivare a +1,5% nel 2018-2019. E “in questo contesto“, si legge nello studio, “la domanda per i servizi di dati giocherà un ruolo importante” in quanto gli introiti legati al traffico dati “continuano ad aumentare” raggiungendo il 48,2% quest’anno e oltre la metà, con il 50,5%, il prossimo. Gli abbonamenti al 4G, infatti, sono previsti raggiungere la soglia dei 135 milioni alla fine dell’anno, e questo consente di prevedere che supereranno quelli a banda larga già nel 2016.
Sul fronte degli investimenti, gli operatori membri di Etno, tra cui figura anche Telecom Italia, continueranno a guidare con 26,6 mld di cui 15,4 per le reti fisse e 11,2 per quelle mobili. Gli altri operatori hanno investito invece per 20,4 mld. Cresce anche il cloud: dal 2014 al 2018, i ricavi dovrebbero quadruplicare per raggiungere quota 21,3 mld. “Dobbiamo far scattare una nuova corsa verso gli investimenti nella banda larga”, ha ammonito il presidente di Etno Steven Tas, perché “con le previsioni in graduale miglioramento la riforma Ue del quadro delle tlc in arrivo può veramente fare la differenza”.
Gli operatori di telecomunicazioni sono attivi non solo sul loro tradizionale core business. Stanno attivamente esplorando nuove opportunità su Internet e sui servizi digitali dove gli over-the-top (OTT) e i fornitori di servizi sono già attivi da tempo. Il che genera una forte concorrenza di cui beneficiano anche gli utenti che stanno rapidamente adottando tali nuovi servizi.
Britannici e italiani sono i più accaniti utenti di social network, ad esempio, mentre francesi e tedeschi sono più riluttanti ad utilizzarli. A loro volta, questi ultimi sono gli utenti che fanno più ricerche online ovvero il 97% della popolazione.
Nell’e-commerce è il Regno Unito che ha i numeri più elevato con il 79,6% dell’utenza internet da linea fissa che ha comprato beni e servizi online nel 2014. In Italia e in Spagna le percentuali si fermano, rispettivamente, al 24,7% e 36,1%. Numeri destinati ad aumentare entro il 2018: si prevede una crescita al 39,9% e 46,1% sempre per Italia e Spagna ma gli acquirenti saranno comunque circa la metà del previsto 82,3% inglese.
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