Cultura della parità motore per l’innovazione nei luoghi di lavoro

La cultura delle pari opportunità sul luogo di lavoro rappresenta un efficace moltiplicatore di innovazione e crescita: queste le principali evidenze emerse dalla nuova ricerca di Accenture “Getting to Equal 2019”. L’indagine ha coinvolto oltre 18.000 professionisti uomini e donne, distribuiti in 27 paesi tra cui l’Italia, e porta avanti quanto individuato dal precedente studio presentato lo scorso anno: 40 fattori chiave in grado di contribuire alla promozione di una cultura del lavoro innovativa raggruppati da Accenture in tre macro-categorie: Leadership Coraggiosa, Azione Inclusiva ed Empowering Environment.

Lo studio presentato oggi a livello globale ha rilevato che nei dipendenti italiani l’esistenza di una mentalità tesa all’innovazione (volontà e capacità di innovare) è quasi sette volte superiore nelle società con una solida cultura della parità in cui ognuno è messo in condizione di progredire e crescere, rispetto alle società con minori pari opportunità.

“In quest’epoca di grande e diffusa difficoltà, le aziende e le organizzazioni devono rispondere con un’innovazione costante per avere successo,” spiega Raffaella Temporiti, Managing Director Risorse Umane di Accenture Italia. “La nostra ricerca evidenzia che attingere alla forza della cultura di un luogo di lavoro è essenziale per liberare lo spirito innovativo all’interno dell’organizzazione stessa.” 

Secondo la ricerca, la stragrande maggioranza dei dirigenti in tutto il mondo concorda sul fatto che un’innovazione costante sia essenziale per il successo: il 95% vede l’innovazione come un elemento di vitale importanza, al pari della competitività e dell’efficienza economica.

La cultura della parità si conferma fattore determinante per una mentalità aperta all’innovazione, più di altri come, ad esempio, il settore di appartenenza, il paese di origine o le caratteristiche demografiche dei dipendenti. Tra gli aspetti della cultura della parità che favoriscono una mentalità tesa all’innovazione, il più importante è la creazione di un ambiente abilitante che valorizzi le capacità necessarie all’avanzamento: più dell’80% dell’aumento della mentalità innovativa deriva infatti da quest’ultimo fattore.

Tra gli intervistati, di conseguenza, coloro che mostrano una mentalità più innovativa sono quelli che operano in un contesto culturale di pari opportunità senza distinzioni di genere, orientamento e identità sessuale, abilità, età ed etnia.

La ricerca di quest’anno ha evidenziato come un ambiente in grado di abilitare e responsabilizzare (Empowering Environment) sia, tra le tre categorie sopra citate, di gran lunga la più importante per stimolare l’innovazione. Questa si articola in sei elementi: motivazione, autonomia, risorse, ispirazione, collaborazione e sperimentazione. Più la cultura dell’ambiente di lavoro è in grado di promuovere e stimolare la fioritura di tutti i talenti, più alto è il dato relativo alla mentalità innovativa. Per esempio, laddove vi è una solida cultura della parità, ben il 46% dei dipendenti italiani dichiara che nulla impedisce loro di innovare, a fronte del 4% delle culture con una minore propensione alle pari opportunità.

Uno scenario che fa riflettere e chiama le aziende a colmare il notevole divario che la ricerca evidenzia tra i dirigenti di alto livello e i dipendenti. Mentre infatti il 76% dei dirigenti a livello globale ha dichiarato di offrire ai propri dipendenti la possibilità di innovare, solo il 42% dei dipendenti si mostra d’accordo. Per esempio, nel motivare i dipendenti ad innovare, i dirigenti sembrano sopravvalutare gli incentivi finanziari e sottostimare l’elemento dello “scopo”. In una cultura che promuove la parità, tra i fattori determinanti per lo sviluppo di una mentalità innovativa, spiccano la garanzia di una formazione di competenze rilevanti, un’organizzazione del lavoro flessibile e il rispetto per l’equilibrio tra vita privata e professionale.

La diversità è un elemento fondante di importanza critica

Mentre i fattori di diversità (es. una leadership diversificata e una forza lavoro equilibrata tra i generi) hanno di per sé un impatto significativo per una mentalità innovativa, la cultura della parità costituisce il moltiplicatore essenziale per aiutare le aziende a massimizzare l’innovazione. La ricerca ha fatto emergere che la mentalità

tesa all’innovazione dei dipendenti italiani è quasi 19 volte superiore quando la diversità si unisce a una cultura delle pari opportunità, rispetto alle società in cui questi elementi sono meno comuni.

Inoltre, la ricerca ha rilevato come uomini e donne abbiano un “innovation mindset” molto simile, nonostante per le donne sia moderatamente meno facile avere strumenti, tempo e incentivi necessari ad innovare. Tuttavia, la popolazione femminile risulta essere leggermente più propensa rispetto a quella maschile a sperimentare nuove idee, in maniera rapida e senza timore di sbagliare.

Una grossa posta in gioco dal punto di vista economico 

La ricerca ha infine sottolineato come la mentalità innovativa sia più forte nelle economie con un tasso di crescita più rapido e una più elevata produttività della forza lavoro. L’opportunità è enorme: Accenture calcola infatti che il prodotto interno lordo globale potrebbe aumentare fino a 8 mila miliardi di US$ nell’arco di 10 anni, se la mentalità innovativa aumentasse in tutti i paesi del 10%.

“Accelerare verso la parità sul luogo di lavoro non è mai stato così necessario per favorire l’innovazione” dichiara Raffaella Temporiti, Managing Director Risorse Umane di Accenture Italia. “Se le persone provano senso di appartenenza e vengono apprezzate dai propri datori di lavoro per il loro contributo unico e differenziante, allora sarà maggiore la probabilità che facciano progressi e si sentano spinte all’innovazione”.

Per il report globale: accenture.com/gettingtoequal.

 

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