Blockchain? Felice realtà. Intervista a Lorenzo Cremona di Oracle

Blockchain è una tecnologia disruptive. Va, infatti, a scardinare vecchi modi e abitudini di tracciare o non tracciare gli scambi effettuati all’interno di un processo, garantendo trasparenza e potendo arrivare a consentire inalterabilità delle informazioni. Non è come pensano in tanti una tecnologia nuova, visto che dopo le prime implementazioni legate alle criptovalute e quindi ai famosi bitcoin, le applicazioni nel mondo si sono diffuse e sono oggi importanti e facilmente accessibili anche da parte di piccole e medie imprese”. Lorenzo Cremona, Direttore Product Management Oracle Blockchain Platform, fornisce diverse esempi d’uso di blockchain, sottolineando il contributo che questa tecnologia porta già oggi in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Quali esempi di applicazione possiamo fare di blockchain per far comprendere meglio i vantaggi che questa può portare?

Guardando alla sostenibilità, interessanti sono sicuramente gli impieghi di blockchain nell’ambito dell’approvigionamento di materie prime. Tramite il progetto Circulor, per esempio, Volvo Cars traccia i materiali impiegati per produrre le batterie agli ioni di litio, come ad esempio il cobalto, le sue caratteristiche fisiche, la catena di custodia e altre informazioni, utili a verificare il rispetto delle linee guida dell’OCSE in relazione alla catena di fornitura. Interessanti le applicazioni nel settore agroalimentare come per esempio con Clear Food, che integra blockchain di Oracle per registrare in modo immutabile e trasparente ogni attività svolta lungo l’intera filiera produttiva, dall’agricoltore al consumatore finale. Parlando di sostenibilità economica, in un mercato in costante evoluzione in cui è necessario dotarsi di strumenti innovativi utili a superare le incertezze legate al tema dei crediti in sofferenza, non possiamo non citare NPlus, un marketplace indipendente per la gestione dei Non Performing Loans, ovvero i cosiddetti “crediti deteriorati”, da poter scambiare in tempi rapidi. Altro interessante ambito di applicazione quello della proprietà intellettuale e dei brevetti, dove troviamo Quinaryo, che ha proposto una soluzione basata su Blockchain Oracle pensata per il settore farmaceutico italiano ma che si estende alla soluzione dedicata al procurement che ben si applica anche ad altri settori, ad esempio industriale e pubblico, per la gestione dell’albo fornitori e delle gare tramite Smart Contract, nonché la tracciatura circa la fornitura di materiali critici. Ultimo, non certo per importanza, il settore della sanità dove lo scambio dei dati è fondamentale e deve essere tutelato. Se guardiamo a questa emergenza COVID e alla contribuzione dei diversi stakeholder alla individuazione di un vaccino, possiamo affermare che anche in questo caso blockchain ha avuto un ruolo interessante consentendo di partecipare a diversi soggetti di contribuire in modo tracciato e sicuro e accelerare così il processo di testing.

Qual è il legame tra Blockchain e sostenibilità?

Il legame è indubbiamente forte e in alcuni casi del tutto evidente. Il disporre di un meccanismo in grado di far eseguire transazioni in sicurezza non solo semplifica le relazioni tra soggetti, ma migliora l’interoperabilità e risolve i problemi di fiducia tra aziende migliorandone l’operatività.

La piattaforma Oracle Blockchain si basa su Hyperledger Fabric, uno standard industriale sviluppato da una community open source e promosso da Linux Foundation. Perché questa scelta?

Abbiamo scelto questa soluzione, aggiungendo altre funzionalità derivanti dalla esperienza quarantennale di Oracle nel trattamento dei dati in sicurezza, perché era guardata con attenzione anche da altri concorrenti e perché rappresenta uno standard. Il fatto che parta da una soluzione a codice aperto è poi un vantaggio innegabile per l’intera collettività. La piattaforma va in qualche modo a semplificare l’approccio anche da parte di realtà medio-piccole, tanto che lavoriamo sia con realtà piccolissime che con svariati professionisti, cercando di supportare queste realtà nella reinterpretazione di processi complessi.

Quali sviluppi possiamo aspettarci con la diffusione di blockchain?

Se è vero che l’applicazione di questa tecnologia è già oggi realtà, è anche vero che assisteremo a una grossa spinta nei prossimi due o tre anni. E allora la parte più interessante sarà nel lavorare alla integrazione delle diverse blockchain (come per esempio Hyperleger e Etherium) e anche di queste con i sistemi che non usano blockchain. Una delle cose migliori del nostro lavoro è proprio scoprire come le tecnologie e le loro applicazioni evolvono e come lavoreranno i nostri partner.

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