Reding, presto nuova legge UE sulla protezione dei dati

In occasione della DLD Conference 2012 di Monaco in corso in questi giorni, Viviane Reding, vice presidente della Commissione Europea, ha parlato del futuro delle leggi dell’Unione Europea sulla protezione dei dati personali.

Questa settimana, la Commissione europea pubblicherà la sua proposta di regolamento per l’aggiornamento della direttiva sulla protezione dei dati che risale al 1995. La nuova legge farà tre cose secondo la Reding: per prima cosa si creerà una certezza giuridica per le imprese. In secondo luogo, permetterà di semplificare il contesto normativo. E in terzo luogo, fornirà regole chiare per il trasferimento dei dati personali all’estero. Al momento, le aziende perdono 2,3 miliardi di euro l’anno a causa dei costi legati all’adempimento degli obblighi richiesti. Le leggi attuali, ha detto la Reding, sono “completamente inutili”.

Ma l’aspetto più rilevante del regolamento, e anche quello più discusso da parte degli operatori di settore, è il “diritto di essere dimenticati”. La Reding ha definito questo aspetto come “il diritto di ogni individuo di ritirare il proprio consenso al trattamento dei dati personali precedentemente accordato”.

La Reding ha vigorosamente difeso questo diritto per i cittadini Europei. “Non si tratta” ha detto “di una cattiva cosa per il business”. Aiuterà anzi le imprese a costruire un rapporto di fiducia con i clienti. Ci sono casi in cui vi sono motivi legittimi e legalmente giustificati per la conservazione dei dati, riferendosi alla tracciabilità dei pagamenti e alla banche dati per la gestione del credito. E in ogni caso, ha precisato la Reding “il diritto di essere dimenticati, non può equivalere ad una cancellazione totale della propria storia. Né questo diritto può avere la precedenza sulla libertà di espressione e la libertà dei media di informare i cittadini”.

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