Self tracking: l’ultima frontiera è lo spazzolino da denti bluetooth

A qualcuno sembrerà l’ennesima stramba idea che appassionerà solo i tecno-geek più sfegatati quelli, per intenderci, che affollano siti come questo.

Eppure la trovata dell’americano Alex X. Frommeyer è frutto di un’attento ragionamento di business e di applicazione delle tecnologie alle apparecchiature medicali: entro marzo 2012 la sua azienda Beam Technologies lancerà sul mercato il primo spazzolino da denti equipaggiato con bluetooth.

Si, avete capito bene: spazzolino da denti bluetooth, per di più con un sensore radio che invierà i dati di “spazzolamento” direttamente ad un’app Android per smartphone. Le versioni più avanzate, nell’idea di Frommeyer, faranno ancora di più: permetteranno di tracciare il tempo di “insistenza” su determinati angoli della dentatura e aggiungeranno musica e elementi social e di game nei minuti di “attività”.  Il tutto per completare la nuova esperienza dell’igiene orale ai tempi dei social network.

Da sempre appassionato e interessato a come la connettività possa rivoluzionare il mercato delle apparecchiature mediche, Frommeyer la cui famiglia è da anni nel campo dell’ortodonzia, ha pensato di unire le due esperienze realizzando un apparecchio per l’igiene orale che strizza l’occhio all’high tech. I beninformati, però,  suggeriscono la concreta ipotesi che Frommeyer abbia furbamente aggirato,  con lo stratagemma dello spazzolino, le varie approvazioni da parte della Food and Drug Administration, di cui avrebbe avuto necessità se si fosse trattato di un altro tipo di apparecchiatura medicale.

Dal punto di vista dell’innovazione, la novità starebbe nella possibilità non solo di monitorare tempi e modalità della brushing experience ma anche di condividere con dentisti ed igienisti dentali lo “stato di salute” dei denti , a partire da come e con che frequenza si puliscano.

Un device “connesso” di questo tipo potrebbe mantenere la promessa di aiutare l’industria medica ad avvicinarsi all’innovazione, introducendo due aspetti non da poco: la registrazione di stati di salute puntuali e  il controllo e monitorare della propria salute da parte dei singoli pazienti. In questo senso l’invenzione di Frommeyer potrebbe rappresentare il primo passo verso una vera inversione di rotta del tradizionale modo di intendere la medicina e la sua industria.

Solo un dubbio: vada per la registrazione dei “dati” di pulizia, ma perchè al risveglio, dovrei aver voglia di giocare, ascoltare musica e condividere preferenze proprio nel minuto e mezzo in cui mi lavo i denti?

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