Telecom Italia rimanda la comunicazione dei risultati finanziari

Giornata lunga per il CDA di Telecom Italia, che malgrado gli annunci renderà noti soltanto domani prima dell’apertura dei mercati i risultati finanziari. Nell’attesa gli analisti provano a tracciarne i contorni, tra luci e ombre. I target, secondo le stime di oltre 20 banche d’affari, dovrebbero essere tutti battuti, ma per non deragliare dall’obiettivo di riduzione del debito il nuovo piano 2012-2014, aggiornato alla luce del nuovo scenario macroeconomico, potrebbe comprendere una politica dei dividendi più cauta con un taglio di oltre il 25% della cedola (da 5,8 a 4 centesimi per le ordinarie, e da 6,9 a 5 centesimi per le risparmio).

Queste sono le attese, ma il CDA si esprimerà sul dividendo solo a fine marzo dopo l’approvazione del bilancio. A novembre il gruppo aveva detto di attendersi “ricavi ed ebitda organici sostanzialmente stabili rispetto al 2010 (considerando la Business Unit Argentina consolidata per 12 mesi), e un indebitamento finanziario netto rettificato pari a circa 30,7 miliardi di euro a fine 2011. Oggi gli analisti prevedono ricavi in crescita a 29,7 miliardi e il margine operativo lordo a 11,4 miliardi. La disamina per ora si fermerà qui. Il cda del 29 marzo chiamato ad approvare il bilancio dovrebbe avere invece a disposizione i risultati del nuovo impairment test (un aggiornamento del test fatto a giugno che come preannunciato viene effettuato in sede di bilancio annuale sulla base dei flussi previsti dal nuovo piano) per valutare eventuali nuove svalutazioni dopo quelle per 3,1 miliardi apportate nel terzo trimestre. Gli analisti nelle loro stime sull’ebit peraltro già tengono conto dell’impairment test al 30 giugno 2011 (che aveva portato in rosso i primi 9 mesi del 2011, con una perdita di 1.206 milioni) e si attendono un risultato operativo in calo a 3,4 miliardi di euro. Sul fronte del debito gli analisti si aspettano un calo da 31,468 miliardi (dicembre 2010) a circa 30,6 miliardi di euro.

Aggiornato il piano l’attenzione si sposterà sulle mosse dei grandi soci che il 29 febbraio, secondo quanto si apprende, dovrebbero riunire il cda di Telco, la holding che detiene il 22,4% circa di Telecom Italia. Mediobanca, Intesa Sanpaolo, Generali e Telefonica devono affrontare il tema del rifinanziamento del debito e dei patti, in scadenza naturale ad aprile 2013, che potrebbero essere rinnovati anticipatamente.

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