Rinnovo anticipato degli accordi parasociali per tre anni sino a fine febbraio 2015 e impegno a rifinanziare pro quota 3,4 miliardi di debito in scadenza tra maggio e ottobre, sondando peraltro l’opportunità di accendere nuove linee di credito.
Sono compatti i soci di Telco – Mediobanca, Generali, Intesa e Telefonica – nel confermare gli accordi che li legano nella holding che controlla il 22,4% di Telecom. Un atto che consente di affrontare insieme il nodo debito, senza il rischio che l’impegno di oggi possa venir vanificato dal passo indietro di qualche azionista entro il prossimo ottobre, ossia nella finestra prevista per comunicare eventuali disdette del patto in scadenza ad aprile 2013.
Nel frattempo i soci si preparano a far pulizia nei bilanci con nuove svalutazioni delle quote in Telecom. Per andare incontro in particolare ai dubbi dell’unico socio industriale, la spagnola telefonica, il Cda di Telco, che si è riunito in mattinata nella sede di Mediobanca, ha deciso di sondare la convenienza a ricorrere anche a fonti di finanziamento esterno, avviando contatti con il sistema bancario, piuttosto che emettere un unico bond da 3,4 miliardi.
Quella del prestito obbligazionario era stata la strada percorsa nel 2010 quando Telco aveva emesso un bond da 1,3 miliardi di euro, sottoscritto pro quota dai suoi soci, che va in scadenza nei prossimi mesi insieme a 2,31 miliardi di finanziamenti bancari.
Oggi si sono fatti i primi calcoli su come combinare bond e prestiti dalle banche. Una volta verificate le condizioni e i costi di questa seconda opzione i soci tireranno le fila e toccherà al Cda, che tornerà a riunirsi nel giro di un mese o poco più, decidere in concreto come far fronte al fabbisogno finanziario.
Nel frattempo i soci starebbero considerando l’ipotesi di svalutare ancora le partecipazioni Telecom abbassando il valore di carico delle azioni del gruppo di tlc dagli attuali 1,8 euro per azione verso la soglia di 1,5 euro.
Il tema – da quanto si è appreso – sarà il 20 marzo all’esame del board sul bilancio 2011 di Generali (azionista di Telco con il 30,4%), che non commenta.
E verosimilmente la questione si porrà anche per Intesa, che riunisce il 15 marzo i consigli sui conti, e di Telefonica (entrambe socie con l’11,4%) mentre, più avanti, toccherà a Piazzetta Cuccia, in sede di approvazione del bilancio annuale 2011-2012.
Tornando agli accordi rinnovati fino al 2015, prevedono anch’essi il diritto di chiedere la disdetta del patto e la relativa scissione tra l’1 e il 28 agosto 2014 e il diritto di disdetta anticipata e relativa richiesta di scissione da comunicare tra l’1 e il 28 settembre 2013 con esecuzione entro i sei mesi successivi.
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