Università di Cambridge: l’intelligenza artificiale è un pericolo per l’umanità?

L’Università di Cambridge guarda al futuro e allo sviluppo della tecnologia e lo fa attraverso la fondazione di un centro di ricerca dedicato all’individuazione e all’analisi delle possibili minacce che lo sviluppo di intelligenze artificiali potrebbe portare alla società “umana”.

L’inusuale centro di ricerca in questione è il Centre for the Study of Existential Risk (CSER) che dovrebbe aprire i battenti l’anno prossimo, fondato da due professori dell’ateneo, Huw Price (filosofia) e Martin Rees (cosmologia e astrofisica), curiosamente in collaborazione con il co-fondatore di Skype Jann Tallinn.

Obiettivo dichiarato del centro individuare possibili rischi portati dalle intelligenze artificiali. “Sembra una previsione ragionevole quella che, ad un certo punto in questo o nel prossimo secolo, l’intelligenza sfuggirà ai vincoli della biologiaspiega Price e rispondendo in anticipo alle possibili critiche aggiunge – tende ad essere considerato come una preoccupazione eccentrica, ma dato che non sappiamo quanto gravi sono i rischi, che non si conosce la scala dei tempi, respingere le preoccupazioni è pericoloso. Quello che stiamo cercando di fare è di spingere il tema nella comunità scientifica rispettabile.”

Lo scenario che il professore di filosofia propone sembra uscito da un film di fantascienza, ma secondo molti non è necessariamente irrealistico. Price, parlando dei rischi dello sviluppo di un intelligenza artificiale complessa e completa,  nota che gli esseri umani “non sarebbero più gli esseri più intelligenti esistenti” e rischierebbero di essere alla mercé di macchine, non necessariamente “cattive, ma i cui interessi non ci includono.”

 

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