Tablet e smartphone: cresce la penetrazione in Europa

I device mobili “smart” sono ormai utilizzati da più della metà della popolazione delle maggiori economie europee (Francia, Germania, Italia, Spagna e UK), con un incremento particolarmente consistente della penetrazione dei tablet.

Il 53.7% dei cittadini dei 5 paesi ha utilizzato uno smartphone nel trimestre luglio-settembre 2012, secondo la società di ricerca comScore, per un totale di quasi 130 milioni di persone. Di questi, circa il 15.5% possiede anche un tablet. Solo un anno fa la diffusione dei tablet tra i possessori di smartphone era di molto inferiore, pari al 9.3%.

Tra i cinque paesi europei, il Regno Unito sarebbe quello con una penetrazione maggiore dei tablet tra gli utenti smartphone (17.7%), seguito dalla Spagna. Francia Italia sono in fondo alla classifica a pari merito, mentre la Germania è il paese in cui questa tipologia di dispositivi risulta meno diffusa in assoluto tra possessori di smartphone.

eMarketer, per quanto riguarda il mercato generale dei tablet e non esclusivamente a chi possiede contemporaneamente anche uno smartphone, conferma la crescente diffusione di questa tipologia di device.

La società di ricerca conferma sia la forte crescita (130%) della diffusione dei tablet nei 5 paesi europei, aggiungendo che il trend positivo dovrebbe proseguire; sia la maggiore penetrazione in UK. La Germania non sarebbe, però, così indietro come facevano pensare i dati comScore, anzi al contrario, insieme all’UK, sarebbe il paese dove si registra e ci si può aspettare per il futuro l’andamento più positivo. I due paesi insieme dovrebbero così rappresentare, nel 2016, quasi la metà degli utenti totali tablet.

Italia e Spagna registrano, al contrario, valori di crescita molto minori negli ultimi due anni; anche se nei prossimi dovrebbero ottenere tassi simili gli altri tre paesi considerati. Ciò comporterà, a fronte di un incremento generale della penetrazione dei tablet nella penetrazione, risultati comparativamente peggiori per i due paesi. L’Italia, ad esempio, con una penetrazione del 2.4% nel 2010 risultava il terzo paese per diffusione nella popolazione; mentre nel 2012 risulterà secondo le stime ultimo (10.2%) e la situazione non dovrebbe cambiare nell’immediato futuro.

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