Google Maps: Trekker, esploratori per mappare la Terra

Il tentativo di Google di mappare ogni anfratto del nostro pianeta continua a farsi ogni giorno più concreto. Per il suo Street View, infatti, l’azienda californiana ha chiesto agli esploratori di aiutarla a definire le mappe di percorsi che non hanno strada come le giungle del Sud America, i canyon africani, le migliaia di isole dell’Asia o i campi di lava delle Hawaii.

Il gigante tecnologico ha annunciato sul suo blog ufficiale che la richiesta di aiuto agli escursionisti, che zaino in spalla girano il mondo, servirà a “contribuire ad una migliore mappa del mondo”.

Per dare il via al nuovo programma pilota, il Trekker, Google ha iniziato una prima partnership con l’associazione turistica Hawaii Visitors and Convention Bureau. Le persone che lavorano per l’ente hanno già iniziato le prime escursioni intorno alla Grande Isola delle Hawaii, raccogliendo immagini dei luoghi più frequentati dell’isola, come il Parco Nazionale dei Vulcani, cascate di Akaka, Waipio Valley, e molti altri posti ancora. Il piano è di proseguire le escursioni sulle altre isole vicine.

Con le immagini interattive a 360 gradi delle isole, le persone di tutto il mondo potranno vedere ed esplorare le bellissime isole prima di andarci di persona, tra cui alcuni luoghi remoti e faticosi da raggiungere che difficilmente si possono scoprire da soli”, ha riferito sul blog Deanna Yick, View program manager di Google Street View.

L’idea di partnership con organizzazioni di terze parti è quello di accelerare il processo e di portare tutte le immagini scattate online. “Lavorando in partnership con HVCB, siamo in grado di portare questi luoghi on-line molto più velocemente di quanto potessimo fare da soli” ha scritto Yick.

Per questa impresa Google non ha lasciato da soli gli escursionisti. Ha provveduto, infatti, a fornire loro un particolare zaino, il Trekker, dotato di un sistema di telecamere a 15 lenti che salta fuori dalla parte superiore della confezione indossabile e registra continuamente le immagini. Ogni lente punta in una direzione diversa, in modo che una volta unite tutte le immagini queste possono essere ricucite formando un’unica vista panoramica a 360 gradi.IMG_6111

Con il suo lavoro Google Maps è riuscita a portare negli anni gli utenti verso le mete più difficili da raggiungere sulla Terra stando comodamente seduti in poltrona e sta continuando ad intensificare il suo lavoro. Per fare alcuni esempi, di recente, nel mese di marzo, il gigante del web ha pubblicato foto delle vette gigantesche del monte Everest, del Kilimanjaro,di Aconcagua o del Monte Elbrus. E, nel corso dell’ultimo anno, ha esplorato una remota regione amazzonica del Brasile, nuotato sott’acqua in Australia, nella Grande Barriera Corallina, avventurandosi in zone difficilmente raggiungibili come il Polo Sud e il Polo Nord.

Secondo Yick, il programma Trekker non è solo parte del continuo impegno di Google nel cercare di mappare il mondo, ma anche un modo per far sì che questa sia un’impresa realizzabile grazie all’apporto di tutti i cittadini della Terra.

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