Bankitalia e Procura di Roma avvisano: con Bitcoin “rischi riciclaggio e terrorismo”

Stato di allerta e attenzione sui Bitcoin e sul potenziale rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo per mezzo della criptomoneta. E’ questo il messaggio che arriva in queste ore da Bankitalia così come spiegato nel Rapporto 2013 dell’Unità di Informazione finanziaria per l’Italia (UIF). Nel documento si legge che sono “La UIF ha in corso approfondimenti sul potenziale di rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo di tale moneta virtuale, anche in considerazione di alcune segnalazioni di operazioni  sospette ricevute con riguardo ad anomale compravendite di Bitcoin, realizzate per mezzo di carte di pagamento o in contante con controparti estere.” Il motivo dell’allerta risiede nella caratteristica tipica dei bitcoin “Le operazioni in Bitcoin, pur registrate in appositi database consultabili in rete, non consentono di identificare i soggetti intervenuti nelle transazioni, facilitando così lo scambio di fondi in forma anonima e l’utilizzo di tale strumento di pagamento nel contesto dell’economia illegale.”

Dello stesso avviso il procuratore generale di Roma, Luigi Ciampoli: “In caso di trasferimento di bitcoin non vi è garanzia di poter individuare l’identità reale delle persone coinvolte nelle operazioni e, in particolare, del nuovo proprietario, identificato da un codice numerico”. “Il sistema, dunque – dice ancora Ciampoli – potrebbe anche comportare per la collettività nuove interessanti prospettive, la cui legittimità, però, sembra sollecitare adeguati interventi normativi che mettano al riparo gli operatori da forme di incertezza e scarsa visibilità, che troppo spesso non sono solo fenomeni di scarsa attenzione o trascuratezza, ma di sapiente orchestrazione criminale”.

I timori legati alla sicurezza dei bitcoin non fermano l’avanzata mondiale della criptomoneta: nei giorni scorsi anche in Italia è sbarcato il primo bancomat di Bitcoin, dopo molte città americane e la Silicon Valley.

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