#SocialRecruiting: il 7% di chi cerca lavoro lo trova grazie alle reti sociali

I social network da divertimento per il tempo libero a spazio di incontro per la domanda e l’offerta di lavoro. In Italia nella prima parte del 2014 il 7% di chi cerca lavoro lo ha trovato grazie alle reti sociali mentre un selezionatore su quattro dichiara di avere escluso dei potenziali candidati sulla base dei loro profili sui social network. È quanto emerge dalla ricerca “Il lavoro ai tempi del #SocialRecruiting”, realizzata dall’Università Cattolica di Milano per Adecco. Secondo lo studio, che ha coinvolto 1500 recruiter di 24 paesi e oltre 17.000 persone in cerca di lavoro, nel 2013 più della metà delle attività di selezione è avvenuta su Internet (53%) e nel 2014 si prevede che il trend continui a crescere fino al 61%.

In Italia la ricerca è stata condotta su 7.597 candidati e 269 selezionatori e conferma l’aumento dei dati che legano internet e lavoro. Nel 2014 il 67% dei candidati intervistati ha confermato di usare i social network per cercare lavoro (erano il 53% nel 2013)  mentre il 61% delle selezioni, prima della fine dell’anno, avverrà su Internet.

Il 56% degli intervistati ha diffuso il proprio cv attraverso i social media e il 7% ha trovato lavoro grazie ai social (erano rispettivamente il 30% e il 2% nel 2013). Linkedin è il canale più utilizzato con il 41%, seguito da Facebook con il 23% delle preferenze.
La selezione sui social media non è più una prerogativa di candidati altamente qualificati; infatti, la maggior parte dei profili ricercati sono quelli non manageriali. Tra i settori più social emergono le vendite (che seleziona sul web il 54,2% dei profili), l’amministrazione e finanza (45,8%) e il marketing (40,8%). La pagina personale però si può rivelare un’arma a doppio taglio perché, sempre secondo lo studio dell’Adecco, i datori di lavoro sono molto attenti nell’esame dei contenuti e il 25,5% ammette di aver rifiutato un candidato a causa dei contenuti o delle foto pubblicate sul suo profilo.

La ricerca conferma inoltre l’importanza della web reputation: nella ricerca attraverso i profili dei potenziali candidati i selezionatori controllano in primo luogo le precedenti esperienze di lavoro, ma anche riconoscimenti professionali e successi, nonostante queste sezioni siano spesso trascurate nei profili di chi cerca lavoro. I recruiter cercano anche informazioni sulla personalità dei candidati e ben 1 su 4  di loro ha ammesso di aver escluso dalla selezione un candidato a causa dei contenuti o delle foto pubblicate sul suo profilo.

Un altro aspetto significativo è l’importanza che le relazioni online ricoprono nella selezione e nella ricerca di lavoro. Chi ha una rete più “ricca” ottiene risultati migliori in termini di contatti con i recruiter e maggiori possibilità di assunzione. Infatti, i candidati con una buona rete online hanno maggiore successo rispetto a quelli con una buona rete offline.

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