Reti e OTT: i content provider investono 33 miliardi l’anno in infrastrutture tlc

Gli internet content e application provider giocano un ruolo sempre più preponderante sulla vita della rete e non solo nella partita giocata sui contenuti. Secondo un recente studio di Analysys Mason, commissionato da Google, il livello degli investimenti sostenuti sul web e per il web dagli Internet content e application provider, ovvero società come Facebook, la stessa Google, ma anche eBay, Netflix e tutti i principali produttori e distribuzioni si contenuti, sono sempre più significativi sul totale degli investimenti globali. Secondo la ricerca si va dai 28 ai 36 miliardi di dollari investiti all’anno negli ultimi tre anni (2011-13), con una media di 33 miliardi all’anno, con iniziative che mirano sempre più al “cuore” della rete: investimenti in reti fisiche, strutture, attrezzature e trasporto. Il dato è stato elaborato anche analizzando la spesa in conto capitale dei più rilevanti content e application provider ovvero Google, Facebook, Yahoo!, Microsoft, Tencent, Alibaba, Baidu, Amazon, eBay, Netflix ed Apple.

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Due le tipologie di investimenti considerati:

  • gli investimenti diretti, realizzati direttamente dai fornitori di contenuti e applicazioni. E’ la fetta più ampia, circa 25 miliardi ovvero il 76% del totale, e se la maggior parte degli investimenti diretti è legato all’hosting, i content provider stanno investendo sempre più in reti cablate fisiche (ad esempio Facebook nel Gateway Asia-Pacifico, e Google in UNITY).
  • gli investimenti indiretti, ovvero quegli investimenti che i service provider fanno per conto dei content provider, pari a circa 8 miliardi di dollari all’anno.

I dati mostrano che il trend degli investimenti è in costante crescita di pari passo con l’aumentare della domanda di contenuti e servizi da parte degli utenti. Google, da solo, è responsabile di circa il 20% degli investimenti diretti.

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L’Europa sembra essere la destinazione più forte delle iniziative dei content e application provider. Un dato che non stupisce: l’Europa è un vero e proprio hub per il traffico Internet, punto d’incontro di molti cavi internazionali oltre ad avere una vasta popolazione di utenti Internet. Questo sta attirando investimenti da parte delle società americane, in particolare nelle strutture di data center, così come gli investimenti di attori quali Spotify e BBC.

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Tale impegno, specifica la ricerca, è solo una parte dell’investimento complessivo realizzato da fornitori di contenuti e applicazioni nell’ecosistema di Internet. La loro attività principale è e resta la fornitura di contenuti d’interesse verso gli utenti finali e in questo senso continuano a investire ingenti somme di denaro per produrre, gestire, commercializzare e distribuire contenuti e applicazioni. Ma ciò non impedisce ai giganti di giocare un ruolo fondamentale anche nella mantenimento, costruzione e aggiornamento delle infrastrutture a supporto della rete. E le telco?

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