Il governo britannico ha pubblicato un rapporto, nell’ambito di una campagna nazionale, per promuovere una nuova normativa che obblighi gli operatori mobili a migliorare la copertura mobile in tutto il paese. Secondo il documento il governo ha intenzione di affrontare il problema dell’assenza delle copertura mobile in alcune regioni del paese ordinando agli operatori di telefonia mobile l’implementazione della rete stessa. Da una recente stima della Ofcom, infatti, i luoghi senza alcuna copertura di rete mobile costituiscono circa un quinto della rete di telefonia mobile di tutto il Regno Unito. “Non può essere giusto che in un quinto del Regno Unito le persone non possano usare i loro telefoni per effettuare una chiamata. Il governo non è disposto a lasciare che la situazione continui“, ha detto alla BBC il segretario alla cultura Sajid Javid.
Secondo il governo, una possibile opzione per eliminare la copertura limitata potrebbe includere un piano di roaming nazionale, in cui gli abbonati saranno in grado di passare tra gli operatori che offrono il segnale più “forte”. “La normativa andrà ad integrare quello che già sta facendo il settore e permetterà al governo di ascoltare le richieste e le esigenze di settori diversi come le società di telecomunicazioni, le imprese e il pubblico” afferma sempre Sajid Javid in un comunicato.
Il piano in questione sembra basarsi su obiettivi ambiziosi ma, secondo il governo, raggiungibili: punta infatti ad avere una copertura mobile completa in tutto il paese per aumentare la produttività, contribuire a fornire posti di lavoro e garantire sicurezza economica. Dal lato tecnico l’obiettivo è il miglioramento della rete 2G e la crescita di 4 specifiche aree di sviluppo: il roaming nazionale, ovvero il passaggio tra diversi operatori a seconda della disponibilità della copertura; la condivisione delle infrastrutture; la collocazione di diversi trasmettitori delle compagnie telco sui rispettivi impianti; l’obbligo di copertura di certa percentuale del territorio del Regno Unito per le aziende di telefonia.
Dal punto di vista delle telco, EE, il più grande operatore di telefonia mobile del paese nato dalla joint venture tra Deutsche Telekom e la francese Orange SA, ha detto in una dichiarazione separata che non ha intenzione di implementare il roaming nazionale per non peggiorare l’affidabilità della rete ed evitare un aumento dei prezzi. Mentre Vodafone in un comunicato ufficiale ha confermato quanto detto dal concorrente, affermando che un’eventuale implementazione “sarebbe tecnicamente molto più complessa e lenta da causare seri problemi allo stato di salute della rete preesistente” e criticando il governo per per non aver preso in considerazione gli ingenti investimenti già avviati da parte delle aziende telco per il miglioramento della rete.
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