Amazon: continua a Cambridge la sperimentazione sui droni

Amazon non smette di sperimentare nuove modalità di consegna riducendo al minimo il tempo di attesa dei consumatori. Dopo i pick-up point presso gli uffici postali e le consegne via taxi, il gigante dell’e-commerce ha annunciato di aver iniziato i test con alcuni droni nel proprio laboratorio R&S di Cambridge, in Inghilterra, per effettuare consegne in giornata. Amazon aveva già annunciato a luglio l’inizio dei test nelle aree vicino Seattle, incontrando lo stop almeno fino al 2015 della Federal Aviation Administration (FAA) per l’impiego di droni per usi commerciali.
A due anni dall’acquisto della Evi Technologies di Cambridge, Amazon ha deciso di sfruttare i talenti accademici e i ricercatori della zona su nuovi test del Prime Air, il primo drone progettato dall’azienda. Il progetto prevede inoltre la creazione di numerosi posti di lavoro in Inghilterra per ingegneri, ricercatori e coordinatori, aspetto importante su cui Amazon aveva già puntato il 9 luglio scorso nella lettera firmata da Paul Misener in occasione del rifiuto della FAA negli Stati Uniti.
Non mancano, anche nel Regno Unito, le critiche di commercianti ed esperti di aviazioni che sostengono il rischio ancora troppo alto di incidenti e collisioni nell’uso dei droni a fini commerciali.

Anche Google non si lascia sfuggire la possibilità delle consegne aeree, come annunciato ad agosto scorso con l’inizio della sperimentazione di Project Wing.
L’Europa non tarda a lanciarsi nella sfida con la tedesca DHL che a settembre scorso ha lanciato il suo progetto “parcelcopter” per la consegna di piccoli pacchi (di farmaci e altri beni urgenti) tramite un quadricottero a Juist, un’isola a 12 km dalla costa tedesca del Mare del Nord abitata da 2000 persone.

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