Brevetti: è guerra tra Xiaomi ed Ericsson su mercato indiano

Xiaomi, azienda cinese produttrice di telefoni e smartphone, ha annunciato il blocco delle vendite in India dopo che l’Alta Corte di Nuova Delhi ha emesso un’ingiunzione sulla sua attività in merito alla violazione dei brevetti. Più volte accusata di prendere troppo spesso “ispirazione”, per il proprio design dai prodotti della concorrenza, l’azienda con il maggior tasso di crescita tra i produttori cinesi di smartphone, si trova ora a combattere una battaglia legale contro Ericsson che protesta contro l’uso “sleale” di Xiaomi di una serie di suoi brevetti legati alla tecnologia wireless.

La società con sede a Stoccolma dichiara che la sua sfida legale è solo un’”ultima risorsa”, dopo tre anni di tentativi per comunicare con Xiaomi sulla questione, per costringere la compagnia cinese a rivedere la propria politica sulla creazione degli smartphone, sia dal punto di vista del design che della tecnologia. A quanto pare la situazione si è protratta nel tempo, infatti Ericsson ha fatto richiesta di pagamento già nel luglio di quest’anno, non avendo mai avuto risposta alle sei richieste inviate, la società ha deciso di rivolgersi al tribunale. Hugo Barra, vice presidente mondiale di Xiaomi, ha dichiarato, tramite Facebook, che la società è “stata costretta a sospendere le vendite in India, fino a nuovo avviso a causa di un ordine dell’Alta Corte di Delhi”, ed ha aggiunto che “come azienda rispettosi della legge, stiamo studiando attentamente la questione per valutare le nostre opzioni legali”.

I termini dell’ingiunzione richiedono che il partner indiano di e-commerce Flipkart non potrà importare o vendere dispositivi che violano i brevetti di Ericsson fino a febbraio. Xiaomi in India si aspetta risultati positivi e tornerà presto in campo visto che il problema riguarda solo 12 brevetti nel suo portfolio. Al momento, però, non è chiaro come questo influirà sui piani di Xiaomi che stava puntando su altri mercati prima di invadere quello indiano dove stava occupando già l’1,5% delle vendite in un mercato di oltre un miliardo di persone.

L’azienda – che ora è al terzo posto nella classifica dei produttori di smartphone nel mondo – punta a vendere 60 milioni di smartphone nel 2014. I suoi dirigenti sono ottimisti sul fatto che il numero salirà a 100 milioni di unità solo nel 2015.

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