Safe harbor, Soro: bene sentenza Corte Ue ma ora servono linee guida comuni

La Corte di Giustizia Ue rimette al centro dell’agenda degli Stati il tema dei diritti fondamentali“. Commenta così il Garante per la privacy Antonello Soro la storica sentenza con cui la Corte di Giustizia europea ha invalidato il Safe Harbour Ue-UsaOra, aggiunge, “occorre una risposta coordinata a livello europeo anche da parte dei Garanti, e in queste ore si stanno valutando le modalità più efficaci per individuare linee-guida comuni”.

“La Corte – prosegue – ha riaffermato con forza che non è ammissibile che il diritto fondamentale alla protezione dei dati, oggi sancito dalla Carta e dai Trattati UE, sia compromesso dall’esistenza di forme di sorveglianza e accesso del tutto indiscriminate da parte di autorità di Paesi terzi, che peraltro non rispettano l’ordinamento europeo sulla protezione dei dati”.È importante peraltro sottolineare – continua Soro – che questa sentenza, insieme ai recenti pronunciamenti della giurisprudenza europea, conferma come la Corte sempre più spesso intenda richiamare le istituzioni europee e gli Stati membri ad un rispetto reale e concreto dei principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. La Corte ricorda a tutte le parti in causa che il panorama dei diritti è mutato con l’ingresso della Carta quale parte integrante dei Trattati fondamentali dell’UE, e che tutti gli strumenti e gli atti comunitari, passati e presenti, devono essere guardati con occhi nuovi, attraverso la lente della Carta”

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