#DIGEat2015, Lisi: non basta modernizzazione di facciata, sul digitale serve azione profonda

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Andrea Lisi, Presidente ANORC.

L’innovazione digitale per essere attuata realmente ha bisogno di interventi governativi concreti, investimenti economici, una normativa più snella e molto know how, non di soli slogan. Questa è una delle istanze più forti emerse nel corso del DIG.Eat 2015, evento annuale di ANORC sulla digitalizzazione tenutosi lo scorso 14 ottobre a Roma, ma non è certamente l’unica. Un  momento di riflessione che ha attirato l’attenzione dei molti partecipanti, oltre gli 1000 iscritti, circa 600 presenze effettive, e che soprattutto è riuscito a raccontare di un impegno costante e doveroso a supporto dell’innovazione. E per il 2016 l’auspicio è che il digitale nell’economia, nel lavoro e nel quotidiano rapporto con la PA nel nostro Paese sia sempre più una concreta certezza, ci spiega l’avvoc ato Andrea Lisi Presidente di Anorc, intervistato a pochi giorni dalla manifestazione.

Qual è un primo bilancio della manifestazione sia in termini di partecipazione ma soprattutto di temi “caldi” trattati e quali istanze di approfondimento e/o riflessione sono emersi dai tavoli di discussione?

Il bilancio è senz’altro positivo. Anche questo DIG.Eat ha goduto di una grande partecipazione da parte di un pubblico ormai sempre più selezionato e attento alle tematiche del digitale. Nelle diverse tavole rotonde dedicate a PA e imprese, sono emerse con particolare forza alcune esigenze:

  1. non ha più senso parlare di digitalizzazione a costo zero
  2.  occorre semplificare la normativa in materia che è schizofrenica e spesso contraddittoria
  3. è necessario non solo premiare le PA più meritevoli, ma anche prevedere un apparato sanzionatorio credibile per quelle (numerose) inadempienti
  4. è indispensabile formare competenze digitali nei dirigenti della PA e del mercato
  5. è rischiosissimo affidare la formazione e l’alfabetizzazione digitali a chi si improvvisa esperto, si rischia di fare ancora più danni
  6. AgID va rafforzata in termini di autorevolezza e risorse umane perché la governance dell’Italia Digitale è oggi frammentata e priva di orientamento
  7. lo SPID è utile, ma deve perseguire logiche di massima sicurezza informatica e almeno i suoi servizi di base devono essere garantiti gratuitamente ai cittadini
  8. è necessario perseguire la trasparenza attraverso una gestione corretta di dati e documenti
  9. per l’evoluzione dell’egov e del commercio elettronico c’è bisogno di firme elettroniche e non solo della firma digitale.

L’edizione 2015 di DIG.Eat conferma l’impegno di ANORC sui temi dell’innovazione e del digitale a 360°: quale continuerà ad essere l’impegno dell’associazione per il 2016 e cosa aspettarci per DIG.Eat 2016?

ANORC continuerà nei prossimi mesi a tenere altissima l’attenzione sulla digitalizzazione e sulla privacy.

Abbiamo in cantiere diversi progetti importanti, alcuni dei quali sono stati presentati ufficialmente durante l’apertura dei lavori del DIG.Eat. Abbiamo fondato all’interno dell’associazione una Coalizione di carattere nazionale che riunisce i 23 conservatori accreditati da AgID associati ad ANORC e AIFAG (Associazione Italiana Firma elettronica Avanzata biometrica e Grafometrica), allo scopo di salvaguardare il mercato comune, alimentare una concorrenza leale, chiedere la presenza di regole certe per tutti e il loro rispetto. Inoltre, abbiamo avviato una prima analisi – di cui abbiamo fornito nel corso del DIG.Eat i primissimi dati – sui siti web istituzionali dei maggiori Comuni italiani, finalizzata a verificare lo stato di attuazione delle norme che disciplinano le modalità di pubblicazione on line di dati e documenti pubblici, nonché il livello di usabilità dei servizi offerti ai cittadini tramite il sito web istituzionale. E poi continueremo a portare avanti collaborazioni ormai consolidate, come quelle con AgID, SDA Bocconi e il Sole 24 Ore affiancandone di nuove e promettenti come quella con Unitelma Sapienza.

Circa la prossima edizione del DIG.Eat posso dirvi che si terrà nella primavera del 2016 a Milano, sarà maggiormente orientata al mercato e alle sue esigenze, dando ampio spazio alle competenze digitali che ANORC Professioni sta contribuendo a definire e valorizzare, ma anche alle firme elettroniche, alla biometria e grafometria (a cui stiamo lavorando con AIFAG), quindi alla privacy, all’e-commerce e ai contratti IT.

Quest’anno l’evento aveva come sottotitolo: “Nonostante tutto il digitale avanza”. L’auspicio è che nel 2016 si possa dire “Finalmente il digitale avanza”. Sarà finalmente l’anno giusto?

Noi ce lo auguriamo e con ANORC lavoriamo affinché ciò accada. È però necessaria una presa di coscienza collettiva del fatto che per realizzare un progresso concreto in questo settore non serve una modernizzazione di facciata, non è utile dare una riverniciata digitale fatta di parole a vecchi processi, occorre intervenire in profondità agendo al cuore dei vecchi sistemi, ripensandoli, e occorre ancora di più diffondere negli operatori del settore competenze digitali specifiche e sicure.

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