La Digital Transformation muta i paradigmi del mondo del lavoro conosciuti fino ad ora, offrendo opportunità prima impensabili. Nuove professioni, nuovi business e nuovi modi di fare impresa. Anche in settori di cui, fino a poco tempo fa, non non si sarebbe immaginato l’attuale sviluppo. E, in questo scenario, l’Italia rischia di non cogliere tutte le opportunità.
Questo quanto emerge dal recente workshop “La trasformazione digitale delle imprese: nuove competenze e nuove professioni” organizzato da H-CAMPUS.
Scorrendo alcuni dati di scenario l’Italia sembra essere all’ultimo posto in Europa per numero di aziende con un sito web dotato di elevate funzionalità (cataloghi prodotto, eCommerce, ecc…): nel nostro Paese sono il 38% del totale contro una media europea sopra il 55%. Solo il 6,7% delle aziende utilizza la Rete come canale di vendita contro una media europea superiore di 10 punti: performance che vale il terzultimo posto nel ranking internazionale. A questo si associa un basso numero di persone che si rivolgono alla Rete per acquistare beni e servizi: il 26,4% contro il 53% medio nell’Ue, davanti solo a Cipro, Bulgaria e Romania.
La situazione peggiora se si analizza l’adozione di tecnologia nel contesto delle nostre imprese: l’87,6% di quelle con almeno 10 addetti si colloca ad un livello “basso” o “molto basso” di adozione dell’ICT.
“La trasformazione digitale è appena iniziata – spiega Carlo Carraro, Head of Education di H-FARM – se si vogliono cogliere le opportunità che il mercato globale porta con sé e non subirne solo la competizione, è necessario attrezzarsi e comprendere cosa il digitale può portare nelle nostre aziende e nei loro processi interni. Per farlo serve formazione, servono persone qualificate, per questo stiamo costruendo percorsi di alta qualificazione capaci di fornire gli strumenti necessari.”
Secondo gli ultimi dati del World Economic Forum, il 65% dei bambini che nel 2016 inizieranno la prima elementare, al termine del percorso di studi andranno a svolgere un lavoro che oggi non esiste ancora. Attualmente, quasi un milione di posti di lavoro sono scoperti per mancanza di competenze.
In un orizzonte quinquennale acquisiranno sempre maggior importanza le competenze trasversali. Le più richieste saranno l’attitudine al Complex Problem Solving, al pensiero critico e alla creatività.
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