Lo stato dell’e-commerce italiano e nuovo identikit del consumatore digitale

Come ogni anno, idealo – portale internazionale di comparazione prezzi leader in Europa – ha studiato il comportamento d’acquisto degli italiani in rete e la trasformazione tecnologica e sociale innescata dall’e-commerce nel contesto italiano. I dati dello studio comprendono le statistiche sulle categorie merceologiche più cercate online, interessanti indicazioni sui differenti profili demografici degli utenti in materia di abitudini d’acquisto digitale e dati relativi alla rivoluzione mobile innescata da un sempre maggiore utilizzo dello smartphone1.

I settori trainanti dell’e-commerce italiano

Secondo un sondaggio condotto a fine 2018 da idealo tramite Bilendi, uno dei principali fornitori mondiali di soluzioni relative al campionamento e alle ricerche di mercato, elettronica, moda e calzature, le sneakers in particolare, sono le categorie merceologiche più desiderate online dagli Italiani (rispettivamente 46,6%, 41,7% e 40,3%). A seguire troviamo i videogiochi e i giocattoli (28,9%) e tutto quanto è necessario per i più piccoli (26,9%). Inoltre, grande rilevanza hanno i prodotti per la cura del corpo così come il design e l’arredamento.

Le abitudini di acquisto nel 2018

Sempre in base ai dati rilevati da Bilendi per idealo, il 76% degli acquirenti digitali italiani effettua in media almeno un acquisto online al mese. Il 19% dei consumatori digitali – i cosiddetti consumatori intensivi – acquistano online almeno una volta alla settimana; seguono i consumatori abituali (57%, ovvero coloro che acquistano online almeno una volta al mese) e infine vi sono i consumatori sporadici (24%) che praticano shopping online una volta a trimestre o meno.

Tale divisione mostra come il mercato digitale italiano sia dominato dagli acquirenti abituali: un e-consumer italiano su due acquista online almeno una volta al mese se non di più. Interessante notare anche come il 35% del campione preso in esame consulti sempre un comparatore di prezzi prima di effettuare un acquisto. Un altro 35% se ne avvale invece spesso.

Il ritratto del consumatore digitale italiano

In tutti i paesi in cui è presente idealo (Germania, Austria, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna) la maggior parte delle ricerche online è effettuata da uomini2. Per quanto riguarda l’Italia, il loro peso è pari al 59,2% mentre quello delle donne si attesta sul 40,8%.

Un altro aspetto interessante è quello relativo alle fasce d’età. Nel nostro paese, i consumatori digitali tra i 35 e i 44 anni sono quelli predominanti e rappresentano il 27,0% del totale, seguiti dai 25 – 34enni (22,4%) e dai 45 – 54enni (20,9%). In Germania, Francia e Austria la quota più alta è invece quella dei 25 – 34enni.

La rivoluzione mobile

Un consumatore italiano su due utilizza lo smartphone per lo shopping online e per la comparazione prezzi. In particolare, i dati ricavati dalle intenzioni di acquisto registrate sul portale italiano di idealo mostrano che il 38,9% degli utenti utilizza PC o laptop, il 52,5% predilige lo smartphone e solo l’8,6% il tablet.

Chi si connette in mobilità preferisce nel 74,6% dei casi un dispositivo Android mentre iOS si attesta sul 23,6%. In Germania e Francia la quota del traffico desktop è più alta di quella mobile, una tendenza diametralmente opposta a quanto accade nel nostro paese, ma anche in Spagna, Regno Unito e Austria.

Il potere delle recensioni

Secondo i dati di Bilendi per idealo, infine, i consumatori digitali italiani sono particolarmente attenti alle recensioni online e alle possibilità di risparmio: il 93% legge spesso test o guide all‘acquisto, mentre il 90% legge spesso recensioni e opinioni di altri utenti.

“Grazie a questo report abbiamo visto come il mondo dell’e-commerce rimanga ancora ad appannaggio dell’uomo nonostante la notevole crescita dei settori merceologici maggiormente legati al mondo femminile, primi tra tutti i prodotti legati alla bellezza – ha commentato Fabio Plebani, Country Manager per l’Italia di idealo – Proprio tali prodotti sono tra quelli maggiormente colpiti da nuovi “fenomeni” digitali come il dynamic pricing e la fluttuazione dei prezzi in base al genere, più comunemente definita “pink tax” o “blue tax”. Interessante che proprio questi repentini cambiamenti dei prezzi si possano però tramutare in opportunità di risparmio, che l’utente italiano sta imparando sempre più a conoscere. Considerando, infine, le categorie merceologiche che più cresceranno nei prossimi anni a livello digitale, il food and beverage in primis, risulta evidente come l’Italia possa giocare un ruolo chiave nei consumi digitali (e non) europei ed internazionali. Una sfida che però deve essere affrontata ora.”

1 L’indagine demografica di Bilendi ha coinvolto oltre 1000 consumatori digitali italiani. Il campione è rappresentativo unicamente della popolazione attiva sul web – gli italiani digitalizzati sono quasi 55 milioni, ovvero il 92% della popolazione secondo il report Digital in 2019 di We are social e Hootsuite – ed è stratificato in base alle variabili demografiche: età, genere, livello di istruzione e regione.

2 Oltre al sondaggio condotto da Bilendi per idealo, i dati del presente report derivano dall’analisi delle intenzioni di acquisto di circa 19 milioni di utenti mensili, registrate sui sei portali nazionali di idealo (Italia, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Austria). Fonte: Google Analytics.

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