Donne e Informatica: storia di un amore che stenta a sbocciare

Perché, in tutte le nazioni più tecnologicamente avanzate, ci sono così poche donne in informatica e in generale nelle tecnologie dell’informazione e comunicazione (Information and Communication Technology – ICT)? Perché le donne si autoescludono dalla rivoluzione digitale che sta cambiando il mondo e da lavori sicuri e redditizi?

Come recentemente pubblicato su ACM Communications, le donne hanno conseguito il 28,5%, il 25,1% e il 18,1% di tutti i titoli di laurea in informatica di primo livello negli Stati Uniti rispettivamente nel 1995, 2004 e 2014. Quindi la percentuale femminile di laureate in informatica è diminuita di 10 punti percentuali in venti anni. Venti anni che, al contrario, hanno visto la costante crescita e diffusione delle tecnologie digitali. Queste basse percentuali sono confermate dai dati raccolti in tutti i Paesi europei. Per fare un esempio, la media europea del 2018 riporta che ci sono soltanto 24 laureate in ICT su 1000 in totale (2,4%) di cui soltanto 6 lavorano effettivamente nel settore (0,6%, peraltro in linea con i dati italiani). Eppure le prime persone a programmare un computer sono state donne, le cosiddette “ragazze dell’Eniac”.

Stereotipi colpevoli?

Molti studi hanno affrontato questo problema, cercando di capire quale sia il ruolo degli stereotipi e delle immagini viste nei media che influenzano le giovani donne nell’accesso agli studi sulle ICT. Le motivazioni non sono solo, come ci si potrebbe aspettare, legate allo stereotipo della “professione maschile”, perché questo non spiega né il maggiore accesso a queste professioni in nazioni (in particolare, l’India), non certo paladine dell’uguaglianza di genere, né il costante calo nei Paesi più sviluppati. Piuttosto, una importante motivazione è la perduta percezione della creatività dell’informatica: come nel famoso libro di Edgard Allan Poe, “La lettera rubata”, siamo talmente circondati da “tools” sviluppati da informatici (si pensi solo a Facebook, Whatsapp..), da non vederli più come innovativi. Ed è noto che creatività e valore sociale sono le principali motivazioni che spingono le donne a scegliere una professione o una disciplina di studio.

Molte associazioni e reti di donne (ad esempio NERD, Women in Technology, ProjectCSGIRLS, ecc.) hanno promosso progetti per rimuovere queste convinzioni e attrarre le giovani donne all’ICT, attraverso esempi, statistiche, progetti mirati. Tuttavia, i risultati non sono ancora quelli sperati, soprattutto perché si tratta di interventi tardivi. Sarebbe necessario, infatti, intervenire fin dai primissimi anni della scuola dell’obbligo. Questo deve spingere tutti gli attori coinvolti a fare ancora di più per riuscire ad invertire la tendenza e cambiare a livello culturale e sociale sia lo stereotipo negativo del nerd associato all’ICT che quello della scarsa capacità femminile di padroneggiare matematica, informatica e tecnologia.

Come ispirare e sostenere le donne in IT?

ACM, la prima associazione scientifica mondiale in Computer Science, da anni supporta iniziative volte a favorire la carriera di donne che intraprendono studi nell’area ICT, attraverso un capitolo dedicato, ACM Women Encourage (ACM-W). Le conferenze annualmente organizzate da ACM_W Europe hanno l’obiettivo di ispirare e sostenere le donne che scelgono una carriera nel settore dell’informatica. Analizzando i risultati delle passate conferenze, ACM-W ha dimostrato che invitare ogni anno centinaia di donne (studentesse dei licei ed università, dottorande, ricercatrici e professioniste) a partecipare alla conferenza Women Encourage, produce effetti positivi sia nell’incoraggiare giovani donne a progredire nella professione scelta, sia nel convincere giovani studentesse dei licei ad intraprendere questo tipo di studi.

ACM Europe Celebration of Women in Computing: Women Encourage 2019 a settembre, in Italia

L’opportunità di organizzare l’edizione europea di ACM Women Encourage viene assegnata ogni anno ad un Paese diverso tramite la partecipazione ad una call competitiva, il cui vincitore viene annunciato al termine dell’edizione precedente. I due dipartimenti “informatici” di Sapienza (DI e DIAG) hanno partecipato con una proposta congiunta alla call per il 2019 e questa proposta è risultata vincente. ACM Europe Celebration of Women in Computing: Women Encourage 2019 si terrà a Roma, presso la sede del museo MAXXI, dal 16 al 18 settembre, 2019.

Attraverso l’organizzazione della conferenza, ci si propone di raggiungere due obiettivi socialmente rilevanti, e precisamente promuovere un’azione volta a favorire una riduzione del considerevole divario di genere nelle professioni ICT oltre che promuovere un evento scientifico di alto livello, favorendo sia una riflessione critica sull’utilizzo di soluzioni ICT in ambiti ad elevato impatto sociale, sia un networking fra i principali attori interessati alla trasformazione digitale: aziende, organi di governo, ricerca scientifica.

Più donne in ICT, + 9 miliardi di PIL europeo annuo

La domanda di nuovi professionisti dell’Information Communication Technology si amplia parallelamente all’estensione della richiesta di competenze digitali, ma allo stesso tempo aumenta la difficoltà, da parte delle aziende, di trovare figure qualificate. Considerato l’effetto trainante delle nuove tecnologie e l’impatto radicale che l’ICT sta avendo in molti settori sociali, professionali e scientifici, questa disparità di genere appare particolarmente grave. Recenti studi stimano che, con una percentuale femminile in ICT pari a quella maschile, il PIL europeo registrerebbe un incremento di circa 9 miliardi l’anno.

Inoltre, la tecnologia dell’informazione sta rivoluzionando tutti i campi tecnologici, scientifici e sociali: non è concepibile che le donne si escludano da questa rivoluzione. In generale, le tecnologie dell’informazione hanno un potere trasformativo e potrebbero fungere da catalizzatore per l’empowerment delle donne. Per questo è necessario far percepire che l’ICT non è per pochi nerd che vivono pestando tasti rintanati in stanze buie, ma è il futuro.

Con questa conferenza ci si propone di comunicare l’elevato impatto sociale e creativo dell’informatica, così da ispirare molte giovani studentesse ad intraprendere questa professione, e incoraggiare neolaureate e giovani professioniste a proseguire nella loro carriera. Per questo motivo, il secondo ed altrettanto importante obiettivo della conferenza è esporre le partecipanti ad eventi di elevato livello scientifico (ma sufficientemente divulgativi da poter essere assorbiti da una platea non eccessivamente specializzata) che affrontino il tema dell’impatto sociale delle tecnologie in ambiti quali salute, città intelligenti, sostenibilità e molto altro. In una società globalizzata e in rapido movimento, le esigenze dei cittadini e le problematiche sociali cambiano rapidamente. Questo è particolarmente vero in un contesto di crisi, dove le scarse risorse possono essere integrate con soluzioni alternative ed efficienti, per affrontare grandi sfide e trasformarle in opportunità di crescita. Grazie alle soluzioni ICT è possibile fornire a tutti, indipendentemente dalla loro posizione, un’assistenza sanitaria migliore e personalizzata, pur riducendo allo stesso tempo il costo per i sistemi di assistenza sanitaria. Un numero maggiore di persone potrà essere in grado di vivere più in salute e preservare la propria indipendenza, pur in presenza di un invecchiamento della popolazione. Le tecnologie possono anche aiutare ad affrontare questioni ambientali come efficienza energetica e trasporti più ecologici, in particolare nel contesto delle città intelligenti. Infine, la continua ricerca e innovazione possono aiutare a costruire un ambiente digitale sicuro e affidabile, che consenta ai cittadini di gestire e proteggere le loro identità e dati personali quando interagiscono nella società digitale in rete.

Diversi gli eventi in programma alla conferenza di Roma: l’hackathon, attraverso il quale le ragazze impareranno il lavoro di squadra, creando nuovi concetti e idee, networking e competizione; la career fair, che offrirà l’opportunità di incontrare aziende e formarsi durante colloqui di lavoro; i Keynote e le sessioni speciali interdisciplinari (una nuova categoria di evento, introdotta quest’anno) che offriranno l’opportunità di essere ispirati da oratori di spicco e di essere introdotti in nuove aree di ricerca interdisciplinare.

Un messaggio deve passare: l’ICT è uno strumento formidabile per risolvere i problemi e contribuire al progresso dell’umanità, ma anche qualcosa di divertente e terribilmente bello.

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