Backup: perché, quando e come?

Succede spesso, sia nelle aziende private che in Pubblica Amministrazione, di accorgersi dell’esistenza del backup nel momento in cui, per un motivo qualunque, si perdono dati e non si ha la possibilità di ripristinarli perché non si è effettuata mai una copia o non lo si è fatto di recente. In pratica, parafrasando l’avvocato esperto di diritto digitale Simone Aliprandi, il backup è quella cosa che andava fatta prima.

Secondo il report Ontrack Data Recovery, nel 2018, tra i circa 350 clienti coinvolti in un data loss il 33% non stava utilizzando alcun sistema di backup. Lo stesso rapporto mette in evidenza come non sia sufficiente eseguire il backup, ma eseguirlo anche nel modo adeguata. Tra le aziende che avevano messo in atto una politica di salvaguardia dei dati, al momento di una perdita di informazioni, infatti, solo il 43% nel 2017 era riuscito a ripristinare correttamente i sistemi dal backup di cui erano in possesso. L’11% degli intervistati avevano potuto recuperare solo il 40-75% dei file, mentre i restanti avevano dichiarato di aver perduto la maggior parte delle informazioni.

Lavorare in cloud libera dal dover pensare al backup?

I servizi di cloud computing non sempre sollevano completamente le aziende dal “problema backup”: si pensi per esempio alle email o ai documenti elaborati dai dipendenti attraverso saas, software in cloud. Nel momento in cui un dipendente cessa il rapporto di lavoro e si decide di disattivare l’account, c’è la necessità per l’azienda di effettuare il backup di quanto lavorato in cloud per poterlo conservare. Cosa che non sempre viene presa in considerazione.

Quali le problematiche del backup?

A sentire le organizzazioni che ammettono di aver perso dati, una delle difficoltà riscontrate nel mettere al sicuro i propri dati è quella legata alla estrema varietà di sistemi e software utilizzati, spesso dislocati in memorie o da fornitori differenti.

Secondo lo stesso report presentato in occasione della giornata dedicata al backup, il World Backup Day, la maggioranza delle aziende EMEA (64%) dichiara di non effettuare backup nel cloud e di vedere di buon occhio la possibilità di affidarsi a un solo fornitore in grado di occuparsi dell’amministrazione dei backup, giudicata una attività impegnativa.

Quanto le aziende comprendono l’importanza del backup?

La giornata mondiale del backup, che cade il 31 marzo di ogni anno, mostra quanto sia necessario parlare del tema per far comprendere ai decision maker l’importanza di questa attività. Secondo l’Ontrack Data Recovery solo il 57% degli intervistati, infatti, ritiene “importante” o “molto importante” essere in grado di ripristinare i dati da backup.

Quali le domande da porsi per predisporre un piano di backup?

Una volta compresa l’importanza del salvataggio dei dati, occorre sicuramente individuare quelli di cui è necessario effettuare il salvataggio, per poi decidere la frequenza con cui questo debba essere fatto. Oltre a questo va sicuramente stilato un piano dei rischi che incombono sia sui dati originali che sulle copie di backup, andando a individuare le misure necessarie a rimediare nel caso in cui i rischi si concretizzino.

Una buona norma, che vale anche per i backup personali, più semplici, è fare spesso copie di backup, su supporti diversi, conservati in luoghi differenti dalla propria sede aziendale, ma soprattutto, periodicamente, sarà necessario provare l’efficienza dei backup fatti.

Perché tanta attenzione al backup?

Si parla di backup in quanto “fratello” della business continuity, ovvero secondo la ISO 22301, quella capacità di una organizzazione, a seguito del verificarsi di un evento critico e potenzialmente causa di interruzioni, di continuare ad erogare prodotti e servizi ad un livello preventivamente valutato come accettabile. Una capacità indispensabile per il corretto funzionamento di una qualunque organizzazione.

Un ebook per comprendere come proteggere i dati

Nell’ebook Smart Strategies for Business Continuity: An IT Survival Guide pubblicato da Arcserve, azienda che offre soluzioni in 150 Paesi in ambito backup e presente sul mercato da oltre 35 anni, sono contenute alcune indicazioni su come ridare valore ai dati e soprattutto “evitare, anziché recuperare, i disastri IT”.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here