Cybersecurity: come le aziende gestiscono dati coinvolgendo terze parti?

Il 71% delle enterprise che segue linee guida specifiche sull’uso dei dati da parte di partner e sub-fornitori ha ricevuto un risarcimento economico in seguito ad un incidente informatico che ha coinvolto terze parti con cui vengono condivise le informazioni. A titolo di confronto, solo il 22% delle organizzazioni della stessa dimensione che non dispone di simili policy ha ottenuto un rimborso. Questi sono i risultati di un sondaggio condotto da Kaspersky tra i leader di sicurezza IT.

Secondo una ricerca di Gartner, il 71% delle organizzazioni coinvolge, all’interno della propria rete, molte più terze parti rispetto a tre anni fa e ci si aspetta che, nei prossimi tre anni, ci sia un’ulteriore crescita del numero di partner. Per consentire ai sub-fornitori di svolgere il proprio lavoro, le aziende spesso gli consentono di accedere ai loro dati sensibili e alle loro risorse informatiche.

Il report IT Security Economics di Kaspersky ha rivelato che il 79% delle aziende dispone di policy speciali che danno indicazioni precise a partner e fornitori su come dovrebbero gestire le risorse e i dati condivisi, nonché sulle eventuali sanzioni in cui potrebbero incorrere. Le preoccupazioni delle aziende risultano fondate, infatti, secondo quanto emerso dall’indagine, i danni causati dagli incidenti costano alle organizzazioni in media 2,57 milioni di dollari e i dati breach rappresentano uno dei tre problemi più costosi affrontati dalle enterprise. I ricercatori di Kaspersky hanno scoperto diversi attacchi sofisticati rivolti alle supply chain, tra cui ShadowPad.

Uno dei principali vantaggi dell’implementazione di policy rivolte a terze parti consiste nel fatto che attraverso queste precise indicazioni è possibile risolvere le questioni di accountability e definire le diverse aree di responsabilità per entrambe le organizzazioni coinvolte. Di conseguenza, aumentano le probabilità che un’azienda riceva un risarcimento dal fornitore che si è rivelato il punto di ingresso di un attacco. Il 71% delle organizzazioni dotato di policy rivolte a terze parti ha dichiarato di aver ricevuto un risarcimento economico dopo un incidente informatico. Mentre solo il 22% delle imprese che non aveva attuato alcun regolamento in materia è stata in grado di ottenere un indennizzo. Le policy aumentano le probabilità di rimborsi anche per le PMI. Ad esempio, il 68% delle PMI dotate di policy ha ricevuto un rimborso economico, rispetto al 28% di quelle che non hanno implementato alcun regolamento per i propri sub-fornitori.

La ricerca non indica se le policy sui data breach rendano più o meno frequenti gli attacchi alla supply chain. Tuttavia, quasi un quarto (24%) delle imprese di grandi dimensioni che ha implementato speciali policy IT per terze parti ha subito una violazione dei dati causata da incidenti di cybersecurity che hanno interessato i fornitori. Di contro, solo il 9% delle aziende che non ha adottato simili policy ha confermato di aver subito un attacco.

I risultati della nostra indagine potrebbero sembrare piuttosto paradossali se pensiamo che le aziende di grandi dimensioni dotate di policy speciali hanno dichiarato di aver sperimentato, con maggiore frequenza, attacchi rivolti alla supply chain. In realtà, è molto probabile che un’azienda con una rete più ampia di organizzazioni terze rivolga maggiore attenzione a questo settore attuando linee guida specifiche. Inoltre, avere una rete di sub-fornitori molto ampia rende sicuramente più probabile che si verifichi una violazione di dati. Per di più, le aziende che hanno adottato policy dedicate a terze parti sono in grado di determinare con maggiore precisione le cause di una particolare violazione, ha affermato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky.

Per proteggere la supply chain da attacchi informatici Kaspersky raccomanda di adottare le seguenti misure di sicurezza:

  1. Aggiornare regolarmente la lista di partner e fornitori e i dati a cui possono accedere. Assicurarsi che abbiano accesso solamente alle risorse di cui hanno bisogno per eseguire il loro lavoro. Accertarsi, inoltre, che le organizzazioni che non collaborano con l’azienda siano escluse e non possano accedere o utilizzare i dati e le risorse informatiche.
  2. Fornire a tutte le terzi parti norme a cui attenersi, incluse anche la compliance e le security practice.

Il report completo di Kaspersky sugli attacchi alle supply chain è disponibile al seguente link.

Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy 2030 NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi.

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