I ricercatori di Barracuda e dell’Università di Berkeley, California, hanno recentemente condotto uno studio su vasta scala sull’email account takeover e sulle tempistiche degli attacchi. L’indagine ha messo in evidenza i comportamenti adottati dagli hacker per evitare di essere scoperti, le modalità per individuare attività sospette che potrebbero indicare la compromissione dell’account email e le precauzioni da adottare per proteggersi.
Di seguito, una sintesi dei risultati più rilevanti:
Gli attacchi avvengono in un determinato lasso temporale: non sempre sono concomitanti alla compromissione dell’account.
- I cybercriminali si stanno perfezionando sulla geografia; inviano email di phishing e svolgono altre azioni da IP collegati a regioni e paesi simili a quelli dell’account hackerato.
- Gli indirizzi IP e gli ISP forniscono indizi importanti: i criminali tendono infatti a utilizzare IP anonimi appartenenti a ISP diversi dal provider dell’account colpito.
La minaccia: Email Account Takeover
I cybercriminali ricorrono a tecniche di brand impersonation, social engineering e phishing per sottrarre le credenziali di autenticazione e accedere a un account email. Una volta che l’account è compromesso, gli hacker ne monitorano e tracciano l’attività per conoscere le modalità di lavoro di un’azienda o le firme utilizzate nelle email e scoprire come vengono gestite le transazioni economiche, allo scopo di lanciare successivamente attacchi di phishing, come ad esempio la raccolta di dati finanziari e di ulteriori credenziali di autenticazione di altri account.
Gli hacker utilizzano vari metodi per compiere gli attacchi di account-takeover. In alcuni casi, si servono di username e password acquisiti in precedenti violazioni di dati.
Sfruttando il fatto che le persone spesso usano la stessa password per più account, gli hacker sono in grado di riutilizzare con successo le credenziali rubate e accedere a ulteriori account. Inoltre, fanno uso delle password rubate per le email personali e si avvalgono dell’accesso a un determinato account per entrare nelle email aziendali. Altro espediente a cui ricorrono sono gli attacchi a forza bruta che fanno leva sull’abitudine delle persone di utilizzare password simili per più account, facili da indovinare e di non cambiarle abbastanza frequentemente. Gli attacchi provengono inoltre dal web e da applicazioni aziendali, compresi gli SMS.
Per fornire un’analisi dettagliata delle tempistiche di un attacco di account-takeover, i ricercatori di hanno utilizzato una combinazione di rilevatori a intelligenza artificiale di Barracuda, allo scopo di stilare un elenco degli utenti i cui account erano stati compromessi nell’agosto del 2019. I ricercatori hanno scelto un account compromesso, lo hanno indicato come ‘Utente X’ e hanno analizzato le proprietà di autenticazione di Microsoft Azure e l’attività della posta elettronica nel periodo precedente la comparsa dei primi segnali di potenziale compromissione.
Cosa fare per proteggersi
Di seguito, i consigli degli esperti di Barracuda per proteggersi dalla minaccia di email account takeover
Monitorate l’accesso all’account e le regole della Inbox
Il monitoraggio deve diventare granulare. Utilizzate la tecnologia per individuare attività sospette, tra cui autenticazioni a orari insoliti o da località e indirizzi IP inconsueti e possibili segnali di compromissione dell’account. Tenete traccia degli IP che presentano altri comportamenti preoccupanti, come autenticazioni e accessi falliti da dispositivi sospetti.
Accertatevi di monitorare anche le regole della Inbox della posta elettronica, spesso utilizzate come stratagemma per l’account takeover. I cybercriminali accedono all’account, creano regole di inoltro dei messaggi e nascondono o cancellano tutte le email inviate dall’account per cercare di non lasciare traccia.
Formate il personale affinché riconosca e riferisca gli attacchi
Istruite gli utenti sugli attacchi di spear phishing attraverso apposite sessioni di formazione sulla sicurezza. Assicuratevi che il personale sappia riconoscere gli attacchi che mirano a sottrarre le credenziali di autenticazione e che sappia come riferire tali attacchi. Utilizzate tecniche di simulazione del phishing per email, caselle vocali e SMS per allenare gli utenti a riconoscere i cyberattacchi, testate l’efficacia della formazione e individuate gli utenti più vulnerabili. Aiutate i vostri dipendenti a evitare di fare errori offrendo loro linee guida con procedure per confermare le richieste provenienti via email, tra cui, ad esempio, le richieste di bonifico o di acquisto di gift card.
Utilizzate l’autenticazione multi-fattore
L’autenticazione multi-fattore, nota anche come MFA, autenticazione a due fattori e verifica in due passaggi, offre un ulteriore livello di sicurezza al di là del nome utente e della password, come un codice di autenticazione, l’impronta digitale e la scansione della retina.
Sfruttate l’intelligenza artificiale
Poiché gli scammer stanno adattando le tattiche via email per eludere gateway e filtri antispam, è fondamentale dotarsi di una soluzione in grado di individuare e fornire protezione contro gli attacchi di spear phishing, come la compromissione della posta aziendale e l’email account takeover. Utilizzate tecnologie realizzate ad hoc che non si limitino solo a ricercare link o allegati con malware. Il ricorso al machine learning per l’analisi dei normali modelli di comunicazione all’interno dell’organizzazione consente alla soluzione di riscontrare anomalie che potrebbero indicare un attacco.
Implementate una protezione contro l’account-takeover
Alcuni degli attacchi di spear phishing più devastanti e più riusciti provengono da account compromessi. Assicuratevi che i criminali non stiano utilizzando la vostra organizzazione come campo base per lanciare questi attacchi. Utilizzate una tecnologia che si basa sull’intelligenza artificiale per riconoscere quando un account è stato compromesso e che sia in grado di rimediare in tempo reale allertando gli utenti ed eliminando le email con malware inviate da account compromessi.
Copia & Incolla: perché questo titolo? Perché i contenuti di questa categoria sono stati pubblicati SENZA ALCUN INTERVENTO DELLA REDAZIONE. Sono comunicati stampa che abbiamo ritenuto in qualche modo interessanti, ma che NON SONO PASSATI PER ALCUNA ATTIVITÀ REDAZIONALE e per la pubblicazione dei quali Tech Economy 2030 NON RICEVE ALCUN COMPENSO. Qualche giornale li avrebbe pubblicati tra gli articoli senza dire nulla, ma noi riteniamo che non sia corretto, perché fare informazione è un’altra cosa, e li copiamo ed incolliamo (appunto) qui per voi.
Facebook Comments