L’ecosistema di un team

Cos'è che rende un team altamente performante? L'autore Tim Baker propone otto caratteristiche, che è bene tenere a mente in un futuro che sarà sempre più collaborativo

Immagine distribuita da Pxfuel

La metafora del manager come allenatore ha già una sua narrazione consistente ma, dopo i giorni caldi degli europei, se vogliamo capire quali caratteristiche deve avere un team dalle alte performance non possiamo esimerci dal paragonare una squadra di calcio a un team aziendale.

Riconoscere quando la scelta che si sta facendo è quella giusta per se stessi e per gli altri che giocano con te è tanto importante quanto mettere tutti nelle condizioni di poter essere i migliori

Jürgen Norbert Klopp, l’allenatore del Liverpool, durante le interviste che gli venivano rivolte qualche tempo fa, tra cui quella sulla rivista Easyjet Traveller Magazine di giugno 2018, tende sempre ad evidenziare la sua filosofia di gioco e di vita. Innanzitutto il team viene prima di ogni cosa, è così che lui intende il calcio: se vuoi far parte di una squadra, devi comportarti come parte di una squadra, non si può giocare in una squadra e allo stesso tempo voler brillare come una singola stella. Avere fiducia delle proprie capacità ed essere un buon ascoltatore delle storie altrui sono sicuramente altre due qualità che all’interno di un team migliorano le perfomance. Riconoscere quando la scelta che si sta facendo è quella giusta per se stessi e per gli altri che giocano con te è tanto importante quanto mettere tutti nelle condizioni di poter essere i migliori; prendersi cura degli altri non è facile quanto essere egoisti, per questo un team deve trovare la forza nell’unità e mai nel singolo.

Ma andiamo ad analizzare le otto caratteristiche che rendono un team altamente performante (High potential team HPT) che l’autore Tim Baker riporta nel suo articolo.
Se anche solo una di queste prestazioni appartiene a un team, è verosimile che quella squadra possa ambire a raggiungere tutte le otto caratteristiche. Allo stesso modo, se un team sa di essere carente in una di quelle performance, l’impatto della squadra potrebbe essere negativo in tutte le prestazioni.

1) Senso dello scopo

L’HPT sa cosa fare, quando farlo e come farlo. C’è chiarezza di intenti su cui impegnarsi. Il team con basse performance (Low potential team LPT), d’altra parte, è confuso e poco chiaro in termini di ruoli, responsabilità e scopi.

2) Comunicazione aperta

Un HPT ha discussioni aperte, oneste e solide, e tutti pensano di poter contribuire. Il LPT è ancora basato su gerarchie: alcuni membri hanno più voce di altri e sono caratterizzati da canali di comunicazione chiusi.

3) Fiducia e rispetto reciproco

Il team ad alto rendimento ha alti livelli di fiducia tra i membri. Si rispettano e sanno che possono aggiungere valore alla squadra. I LPT sono pieni di sfiducia e dubbio.

4) Leadership condivisa

Un leader di un HPT è disposto a condividere la leadership e ad utilizzare le pratiche di leadership collaborativa quando sono richieste. I leader degli LPT sono autocratici e diffidenti nei confronti dell’iniziativa e rifiutano i processi decisionali collaborativi.

5) Procedure di lavoro efficaci

L’HPT cerca modi migliori e più veloci per portare a termine il proprio lavoro e se una procedura non funziona, si cerca subito un altro modo. I LPT continueranno a utilizzare metodi ingombranti e frustranti, anche quando vi è spazio per cambiamenti.

6) Costruire sulle differenze

La diversità è un valore per gli HPT: usano i punti di forza e le preferenze delle persone per migliorare i risultati. I LPT sono invece omogenei, sospettosi verso nuove idee e prospettive alternative.

7) Flessibile e adattabile

Gli HPT sono agili e adattabili. Si concentrano sul risultato finale e sono aperti a come l’obiettivo può essere raggiunto. I LPT sono rigidi e funzionano secondo le regole.

8) Apprendimento continuo

Gli HPT imparano sempre: faranno il punto dopo i progetti e apporteranno i cambiamenti necessari appresi da nuove conoscenze. I LPT rimarranno fedeli al manuale delle procedure, senza alcun margine di cambiamento.

Quando a tu per tu con noi stessi ci chiediamo come motivare i collaboratori, come valorizzare le competenze di tutta la squadra, come mettersi a disposizione degli altri per riuscire ad avere un team altamente perfomante, ricordiamoci di queste otto caratteristiche, ma soprattutto di riuscire ad essere ognuno responsabile del raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Il futuro sarà sempre più collaborativo. La complessità del mondo che si è rilevata anche in quest’ultima vicenda della pandemia richiederà, sempre di più, il contributo di tutti. Le aziende avranno sempre più bisogno di nuove idee, e se non sapranno utilizzare fino in fondo il capitale intellettuale dei propri collaboratori non avranno gli strumenti fondamentali per affrontare questa complessità.

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Roberto Panzarani è docente di Innovation Management. Studioso delle problematiche relative al capitale intellettuale in contesti ad elevata innovazione e autore di svariate pubblicazioni. Da molti anni opera nella formazione in Italia. Esperto di Business Innovation, attualmente si occupa dello sviluppo di programmi di innovazione manageriale per il top management delle principali aziende e istituzioni italiane e internazionali. Viaggia continuamente per il mondo, accompagnando le aziende italiane nei principali luoghi dell’innovazione dalla Silicon alla Bangalore Valley, all’Electronic City di Tel Aviv, ai paesi emergenti del Bric e del Civets. L’intento è quello di facilitare cambiamenti interni alle aziende stesse e di creare per loro occasioni di Business nel “nuovo mondo”. L’ultimo suo libro è “Viaggio nell'innovazione. Dentro gli ecosistemi del cambiamento globale”, Guerini e Associati, 2019.

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