AMD: trimestre negativo tra perdite, ristrutturazioni e licenziamenti

AMD, società leader nello sviluppo di microprocessori, ha chiuso il trimestre in maniera davvero negativa: ha registrato perdite operative per $157 milioni, entrate calate del 25% ed una riduzione del 15% della forza lavoro; dando così il chiaro quadro della situazione in cui si trova la compagnia.

AMD riporta un fatturato pari a 1.27 miliardi di dollari, il 10% in meno rispetto al precedente trimestre e addirittura il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le perdite nette ammontano a 157 milioni (21 centesimi per azione). Per quanto riguarda il segment di business “Computing Solutions”, le entrate sono scese anche maggiormente (-11% rispetto al precedente trimestre e -28% rispetto al Q3 2011); soprattutto a causa di una domanda debole da parte dei consumatori.

AMD ha conseguentemente annunciato un profondo piano di ristrutturazione che dovrebbe, tra l’altro, portare al licenziamento di circa il 15% della forza lavoro attuale; il che equivale a 1700 unità in meno su 11813 dipendenti. Una riduzione del personale che arriva dopo quella di Novembre, con la quale l’azienda ha tagliato 1400 posti di lavoro.

Rory Read, CEO della società, attribuisce i risultati negativi ai rapidi cambiamenti del settore PC: “L’industria dei PC sta attraversando un periodo di cambiamenti molto significativi che stanno influenzando sia l’ecosistema sia AMD – poi ammette – E ‘chiaro che le tendenze, che sapevamo avrebbero trasformato il settore, stanno avvenendo ad un ritmo molto più veloce di quanto ci aspettassimo. Di conseguenza, dobbiamo accelerare le nostre iniziative strategiche per mettere in condizione AMD di approfittare di questi cambiamenti e mettere in atto un modello di business più a basso costo.”

La necessità di ristrutturare nel profondo l’azienda sembra, quindi, chiara al manager: “I nostri sforzi di ristrutturazione sono decisivi per mettere AMD nella condizione di competere in modo più efficace, e migliorare i nostri risultati finanziari”. La riduzione della “forza lavoro è un passo difficile, ma necessario, per approfittare della eventuale ripresa del mercato e capitalizzare sulle opportunità di crescita per i nostri prodotti al di fuori del mercato dei PC tradizionali.

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