Il 18 Aprile, durante la settimana dell’Earth Day, si è svolto il Digital Sustainability Day: il principale incontro in Italia – ospitato dall’Università Sapienza a Roma – dedicato al tema della sostenibilità digitale, nonché convegno annuale nel corso del quale la Fondazione per la Sostenibilità Digitale, nel giorno del suo “compleanno”, racconta i risultati dei progetti e delle iniziative realizzate nel corso dell’anno, e annuncia quelle previste nell’immediato futuro.
L’evento, condotto da Anna Migliorati, è stato aperto quest’anno dal racconto dei primi tre anni della Fondazione a cura di Luciano Guglielmi, Direttore del Comitato di Indirizzo, e di Simone Pastorelli, Direttore della Comunicazione, e dai saluti istituzionali dell’On. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Conoscere le tecnologie per comprenderne le potenzialità è l’elemento chiave per la sostenibilità digitale. Ecco perchè il confronto sulla sostenibilità digitale, portato avanti dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, è molto importante per le imprese che possono svolgere un ruolo significativo nel promuovere un cambiamento che produca effetti positivi”.
Spazio nella mattinata anche al punto di vista della Politica sui temi della Sostenibilità Digitale, con gli interventi, nella tavola rotonda dedicata, di Paola Salomoni (Assessore Regione Emilia-Romagna), Lorenzo Basso (Partito Democratico), Giulio Centemero (LEGA), Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), Adriano Paroli (Senatore Forza Italia), Mauro Del Barba (Italia Viva e Presidente Assobenefit), Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia).
DiSI 2024: il divario italiano tra grandi e piccoli centri
Anche quest’anno, l’evento è stato l’occasione per presentare i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, realizzata in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici San Pio V e basata sull’indice DiSI (Digital Sustainability Index), ideato dalla Fondazione. “La particolarità della rilevazione di quest’anno è che abbiamo messo a confronto in ogni Regione le grandi città con i comuni più piccoli”, ha commentato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, “Il nostro obiettivo è stato quello di analizzare il cambiamento nel modo in cui gli Italiani che abitano nelle grandi città vivono le tecnologie digitali ed il concetto di sostenibilità rispetto a quanti invece si trovano nei comuni più piccoli: quelli sotto i 3.000 abitanti. Il risultato è che rispetto a questi temi ci troviamo di fronte a due Italie, ma non sono quella del nord e quella del sud, ma quella dei grandi comuni e quella dei piccoli comuni”.
I risultati della ricerca – commentati nella tavola rotonda con Paolo De Nardis (Istituto di Studi Politici San Pio V), Michele Fioroni (Assessore allo Sviluppo Economico, Digitale e Innovazione della Regione Umbria) e Roberto Natale (Rai) – evidenziano, ad esempio, come ben il 34% degli abitanti delle grandi città abbia una conoscenza limitata o nulla del concetto di sostenibilità: un italiano su tre. Ma questa percentuale sale di quasi 20 punti percentuali, al 53%, se si considerano i comuni con meno di 3000 abitanti. In altri termini un italiano su due che vive nei piccoli centri (e, lo ricordiamo, l’80% dei comuni italiani è al di sotto dei 3000 abitanti) non sa cosa sia la sostenibilità. Un gap difficile da colmare se prendiamo in considerazione gli obiettivi contenuti nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile di Benessere Italia, l’organo della Presidenza del Consiglio cui spetta il compito di coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche di tutti i Ministeri nel segno del benessere dei cittadini.
“L’Istituto di Studi Politici San Pio V, con questa partnership strategica con la Fondazione per la Sostenibilità Digitale, pone il focus sul ruolo strategico delle twin transition rispetto all’evoluzione sociale ed economica contemporanea. Studiamo assieme i modelli di percezione degli italiani sui temi della sostenibilità e della tecnologia digitale per tracciare l’evoluzione di un fenomeno dal quale dipende la competitività del paese: la focalizzazione sulla differenza tra città metropolitane ed aree interne che abbiamo dato quest’anno allo studio fornisce letture particolarmente utili alle Istituzioni per comprendere come costruire il rapporto con i Cittadini e sviluppare politiche di coesione”, ha spiegato Paolo De Nardis, Presidente dell’Istituto di Studi Politici San Pio V.
È infatti evidente come la necessità di aumentare la consapevolezza su questo tema rimanga una grande sfida sia per le aree urbane più grandi che per quelle più piccole ma anche un grande tema per le Istituzioni nell’elaborazione di nuove politiche territoriali, nella realizzazione di nuovi modelli di sviluppo e della governance territoriale.
Altro dato preoccupante che emerge dalla ricerca è una grande difficoltà da parte dei cittadini italiani nel guardare al digitale come strumento al servizio della sostenibilità, sia essa ambientale, economica o sociale. “Siamo tutti chiamati a riflettere sul grado di consapevolezza che abbiamo e su quanto sia importante praticare la sostenibilità anche nel mondo del digitale”, ha dichiarato l’On. Anna Ascani, Vicepresidente della Camera dei Deputati, “spesso, e lo ha mostrato la Fondazione con le sue ricerche, i cittadini non hanno la piena consapevolezza di quale sia l’impatto delle tecnologie sulla loro vita e cosa significhi sostenibilità digitale. Il lavoro importantissimo della Fondazione è quello di aiutare ad accendere un faro su questo tema e di stimolare la consapevolezza”.
E, anche in questo caso, tale difficoltà è inversamente proporzionale alla dimensione della zona di residenza. “Si arriva così al paradosso che quei servizi che dovrebbero e potrebbero essere più utili proprio agli abitanti dei comuni più piccoli sono meno conosciuti e meno utilizzati proprio da questa fascia di popolazione: i casi più eclatanti sono quelli della pubblica amministrazione digitale e della sanità”, ha evidenziato ancora Stefano Epifani.
UNI PdR 147/2023: le organizzazioni alla prova della Sostenibilità Digitale
Nel proseguo della giornata, ampio spazio alla UNI PdR 147/2023, la prima Prassi di Riferimento UNI sulla Sostenibilità Digitale realizzata dalla Fondazione in collaborazione con realtà associate come Enel, ACI Informatica, Bludigit-Italgas e Cisco Italia, e con l’attivo supporto di altre come MM Spa e Fondazione EY. Insieme a Salvatore Marras – Responsabile Public Sector della Fondazione e coordinatore del progetto – il documento è stato approfondito nelle sue caratteristiche e nelle opportunità che la sua applicazione può offrire nella tavola rotonda dedicata con Domenico Squillace (UNINFO), e Fabrizio Pedranzini (CODAU).
In un contesto nel quale per ogni organizzazione, pubblica o privata, è oggi fondamentale indirizzare le leve della trasformazione digitale in un’ottica di sostenibilità, diventa particolarmente importante comprendere anche quali vantaggi, la Pubblica Amministrazione, potrebbe trarre dall’intraprendere un percorso all’insegna della sostenibilità digitale. Un tema, questo, discusso da Mario Nobile, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale nel suo dialogo con il Direttore Generale di ACI Informatica Mauro Minenna: “La sostenibilità digitale rappresenta una leva fondamentale per una pubblica amministrazione che voglia rispondere alle sfide di fronte alle quali è posta. Anche per questo ne abbiamo fatto uno dei principi guida del nostro piano triennale. Abbiamo infatti avviato un percorso di collaborazione con la Fondazione per la Sostenibilità Digitale per portare modelli, criteri e principi orientati all’utilizzo della trasformazione digitale per lo sviluppo sostenibile all’interno della pubblica amministrazione, anche facendo leva su una risorsa fondamentale come quella della rete degli RTD”.
Dal Digital Sustainability Award ai progetti futuri
Sostenibilità e digitalizzazione sono due dei più importanti driver di crescita economica e sociale dei prossimi anni ma, dai dati dell’Osservatorio della Fondazione, emerge che 3 giovani su 10 ancora oggi ritengono che la tecnologia non sia cruciale nella lotta al cambiamento climatico. Lo sviluppo di competenze sul tema è dunque di fondamentale importanza, come sottolineato nel suo intervento da Davide D’Amico, Direttore Generale per i sistemi informativi e la statistica al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ma la sfida è, ancora prima, di natura culturale: è per questo motivo che la Fondazione, insieme al Gruppo EHT, ha lanciato il progetto “Digital Sustainability Award”, il Premio Tesi nato per promuovere negli studenti universitari che si affacciano al mondo del lavoro la cultura della sostenibilità digitale.
Dopo un lungo roadshow di presentazione del progetto, che ha toccato nel corso del 2023 diverse università italiane, il Digital Sustainability Day è stata la sede della premiazione delle tre migliori tesi – rispettivamente nelle categorie miglior tesi magistrale, miglior tesi di dottorato, miglior tesi “donne ICT” – selezionate dalla giuria composta dai docenti Alberto Marinelli (Sapienza Università di Roma), Tiziana Catarci (Sapienza Università di Roma), e Lara Lazzeroni (Università di Siena). “Ingaggiare e trattenere nel nostro Paese giovani di talento”, ha affermato Emanuele Spampinato, Presidente del Gruppo EHT, “è fondamentale per il futuro di un settore d’eccellenza italiano come quello legato all’innovazione, ma non solo. Con questo progetto che portiamo avanti come partner della Fondazione per la Sostenibilità Digitale il mondo dell’impresa dialoga con quello dell’Università su un tema come la relazione tra tecnologia e sostenibilità che sono e saranno nei prossimi anni le parole chiave di strategie e visioni d’impresa con le quali i ragazzi dovranno confrontarsi”.
L’ultima parte della giornata è stata dedicata, poi, all’aggiornamento sui progetti in corso e su quelli futuri, attraverso le parole di Laura Guastella, Executive Director della Fondazione, e di molti esponenti del Comitato di Indirizzo. Michele Tessera, CIO di Gruppo CAP, ha presentato i gruppi di lavoro verticali della Fondazione previsti per il 2024 – Sustainable Water (il cui Position Paper di riferimento è stato già recentemente presentato in un evento dedicato), Diversity & Inclusion, Sustainable Mobility e Digital Wellbeing – mentre i prossimi passi del “Digital 4 Aid”, il progetto che vuole dimostrare in concreto come il digitale possa essere strumento di sostenibilità, sono stati raccontati da Francesco Castanò, Vicedirettore Generale di ACI Informatica. Con uno sguardo al futuro, non poteva mancare il riferimento alla nuova edizione degli Stati Generali della Sostenibilità Digitale che, come annunciato da Marzio Bonelli, CIO di MM Spa, si terranno a Bologna a novembre 2024: l’evento, che giungerà alla sua terza edizione, nel corso del quale sono nate diverse delle iniziative presentate durante questo Digital Sustainability Day, e in cui verranno poste le basi per i nuovi progetti che animeranno i prossimi mesi di lavoro della Fondazione e dei suoi partner.
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