Morgan Stanley, la banca che ha accompagnato Facebook nel suo sbarco all’indice Nasdaq, ha pubblicato il suo primo rapporto di ricerca sul titolo questa mattina. I risultati che ha presentato non lasceranno un sorriso sul volto dei propri clienti.
Secondo l’analista Scott Devitt e il suo team di ricerca, il prezzo di partenza del titolo del social network sarebbe stato sovrastimato, e classifica le azioni come “overweight”. Solo tra 12 mesi, prevede Devitt, le azioni varranno 38 dollari per quota; cioè il prezzo di partenza fissato per l’IPO.
Una chiara ammissione quella che arriva da Devitt, che evidenzia lo sbaglio degli investitori della prima ora, i quali hanno speso cifre uguali o superiori ai 38 dollari per azione. Ma così facendo hanno commesso un errore che potrà essere riparato, sempre secondo le stime dell’analista, nell’arco di un anno.
Un’analisi imbarazzante per i banchieri di Morgan Stanley, che hanno venduto ai loro clienti le azioni di Facebook proponendole come un affare, ma allo stesso tempo dimostra la serietà dell’organizzazione e l’indipendenza di visioni al suo interno.
Devitt riporta in una nota la previsione secondo la quale: “le entrate di Facebook cresceranno moderatamente, in seguito ad un approccio misurato per aumentare il suo impegno sul mobile. I ricavi pubblicitari cresceranno sensibilmente (si stima di un +31%) in modo più veloce dei pagamenti in entrata (che segneranno un +17%)”.
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