E-commerce in Italia: tra ritardi e crescita

L’e-commerce dovrebbe durante il 2012 crescere del 18%, in Italia, toccando i 9.5 miliardi, secondo le stime dell’Osservatorio eCommerce del Politecnico di Milano.

Il settore reagisce quindi bene alla crisi economica, ma nonostante i risultati di crescita perdura una diffusione minore del commercio elettronico rispetto agli altri paesi europei e la bilancia commerciale resta troppo sbilanciata, importiamo troppo (2.8 miliardi di euro) ed esportiamo poco. L’export è, però, in crescita del 21%, secondo i dati presentati durante il Netcomm eCommerce Forum 2012 svoltosi ieri a Milano. L’export genera un fatturato complessivo pari a 1.6 miliardi di euro; principalmente diviso tra due solo categorie di prodotti e servizi: turismo (55%) e abbigliamento (33%).

Netcom, l’associazione italiana del commercio elettronico, ritiene che la situazione sia dovuta a un insieme di fattori quali: l’utilizzo di internet più basso rispetto agli altri paesi europei sia da parte dei consumatori che delle imprese,  ritardi negli investimenti in ICT, una minore spesa online,  la minore diffusione della banda larga e a un tessuto industriale caratterizzato da imprese troppo piccole e scarsamente informatizzate.

I dati più preoccupanti che emergono dagli interventi del Forum riguardano la minore diffusione degli acquisti online tra i consumatori italiani e i ritardi nell’innovazione. Tra coloro che navigano, infatti, solo una porzione ridotta (15%) effettua acquisti online, contro una media europea del 43% (Spagna 27%, Francia 53%, Germania 64%, e UK 71%).

L’Italia resta indietro sia in termini di livello di innovazione tecnologica che di produttività, posizionandosi esattamente nel quadrante opposto rispetto agli USA – sia per quanto riguarda la competitività che per la penetrazione della banda larga.

L’e-commerce può contare, però, su un’elevata soddisfazione post-acquisto degli acquirenti; secondo uno studio Netcom effettuato a Febbraio 2012, infatti, 8 utenti su 10, chiamati a esprimere un giudizio sulla propria esperienza di acquisto online, assegnano al canale online un voto superiore al 7.

Fattori importanti di sviluppo per il commercio elettronico risultano: il vantaggio economico percepito dall’89% degli acquirenti in fase pre-acquisto, l’ampia scelta di prodotti disponibili apprezzata dall’80% degli acquirenti e la possibilità di effettuare gli acquisti in qualsiasi momento (75%).

Spese di spedizione troppo elevate e modalità di pagamento non ancora adeguate possono, al contrario, scoraggiare gli acquisti o portare all’interruzione di essi. L’interruzione degli acquisti è, infatti, causata, secondo una ricerca MagNews, nel 46% dei casi da spese di spedizione troppo elevate, nel 23% da modalità di pagamento non adeguate e nel 20% da una scarsa fiducia generale nel canale.

I consumatori utilizzano sempre più spesso la rete per informarsi sui prodotti. Secondo una ricerca eCircle, presentata durante il Forum, solo l’8% dei consumatori non si informa online prima di procedere a un acquisto; mentre il 69% visita il sito ufficiale del produttore, il 59% legge recensioni su siti internet, il 34% si affida a forum e blog.

Cresce la rilevanza e l’influenza sugli acquisti delle conversazioni sociali e dell’informazione derivante da attività di engagement e social network, in particolare per alcuen tipologie di prodotti e servizi (viaggi e tecnologie). Il ricorso a consigli di terzi per gli acquisti sul web riguarda infatti circa il 60% degli intervistati.

Per quanto riguarda la media di spesa per acquirente digitale, il 24% dichiara di aver speso online tra i 201 e i 500 euro nell’ultimo anno, il 22% tra 501 e 1000 euro, il 13% sotto i 100 euro e l’8% oltre i 2000 euro.

Il mobile in Italia non è ancora molto diffuso per attività legate allo shopping, ma la ricerca di offerte e informazioni da dispositivi mobili inizia a diventare un’abitudine per almeno un utente su quattro, anche se avviene ancora principalmente tramite PC (72%). Scarso, al momento, il successo del mobile commerce, solo il 6% dei consumatori acquista in mobilità.

Netcomm, durante il Forum, ha espresso inoltre il proprio sostegno agli obiettivi inerenti il commercio elettronico fissati dalla cabina di regia dell’Agenda Digitale Italiana. Acquisti online per il 50% della popolazione, acquisti online all’estero per il 20%, vendite/acquisti online per il 33% delle PMI (media attuale europea vendite 12% e acquisti 19%; media attuale italiana vendite 4% e acquisti 11%).

La strategia di Netcomm per incentivare l’ulteriore sviluppo dell’e-commerce in Italia “si baserà su 5 pilastri fondamentali – secondo quanto dichiarato da Roberto Liscia, presidente dell’associazione  –  ovvero sviluppo dell’offerta, incentivi alla domanda e all’export, semplificazione delle regole, sviluppo di sistemi di pagamento-logistica, codici-condotta-certificazione”.

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