Panasonic: arrivano i primi segnali di ripresa

La “cura Tsuga” sta iniziando a dare i suoi frutti: grazie alle manovre adottate dal nuovo CEO di Panasonic, Kazuhiro Tsuga, il colosso giapponese ha registrato, da aprile a giugno, profitti netti per 12,8 miliardi di yen contro la perdita di 30,4 miliardi registrata nello stesso periodo del 2011, prima che venisse decisa l’attuale strategia di ristrutturazione aziendale.

Un primo passo che dona nuova speranza agli investitori e inverte il trend negativo delle azioni, in calo del 30% dall’inizio dell’esercizio che, dopo questa buona notizia, risalgono del 4,6% in borsa a 546 yen (6,98 dollari).

L’utile operativo si è attestato a 38,6 miliardi di yen (493 milioni di dollari), in linea con le stime degli analisti e superando le aspettative della società, seppur il mercato europeo e quello statunitense siano in rallentamento.

Le nuove entrate verranno utilizzate dalla dirigenza per avviare un ulteriore round di licenziamenti e continuare nel processo di ristrutturazione aziendale, finalizzato a snellire il business di Panasonic, liberandosi dei comparti non produttivi, e rilanciare così il gruppo fondato nel 1918.

“Dopo gli interventi di ristrutturazione è più facile per la società ottenere maggiori profitti rispetto a prima, ma è troppo presto per affermare con certezza che con un solo trimestre di cambiamenti Panasonic ha già una struttura solida in grado di generare profitti” ha dichiarato Takashi Oba, senior strategist di Okasan Securities.

Sebbene Panasonic abbia ridotto la sua forza lavoro del 10%, licenziando già 36.000 persone, la compagnia non è ancora fuori pericolo e gli investitori temono possa subire ripercussioni dalle debolezze dell’economia globale e la forte concorrenza nel business delle TV.

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