Apple vs. Samsung: niente patteggiamento, si va in aula

Non si è arrivati ad un accordo privato tra le due società, così ad Apple e Samsung non resta che attraversare il portone del tribunale californiano di San Jose e dare il via all’ultimo atto dell’estenuante battaglia sui brevetti tra i due colossi del settore smartphone.

Si parla già del “processo del secolo”, anche se difficilmente si porrà fine alla disputa dopo le quattro settimane in cui si svolgerà, in quanto per l’eventuale sconfitto ci sarà possibilità di appello. Non ci si aspetta dalla sentenza procedimenti estremamente punitivi, come il blocco delle vendite.

In ogni caso, il verdetto finale dei giudici potrebbe determinare nuovi equilibri nel mercato dei device mobili, in quanto i due principali protagonisti non sono gli unici attori coinvolti nella vicenda, ma anche i business di altri big del settore, come Google e Microsoft, potrebbero essere notevolmente influenzati dalla decisione che verrà presa su questo caso.

E proprio per Google, coinvolto a sua volta in una simile querelle con Apple, una sentenza sfavorevole a Cupertino potrebbe rappresentare un importante precedente da impugnare in occasione delle prossime udienze.

Mentre Microsoft, così come IBM, avevano stretto accordi con la compagnia coreana per l’utilizzo di brevetti ed azioni di cross patent, tenuti segreti ed ora svelati dai documenti del tribunale (pubblicazione contro la quale le due aziende si sono fortemente opposte) e messi così a rischio da eventuali verdetti negativi.

Lo scontro tra la Grande Mela californiana e la società coreana nasce da reciproche accuse di aver violato tecnologie e design dei rispettivi prodotti: iPhone e iPad per Apple e smartphone e tablet Galaxy di Samsung, contrasto che non si è risolto, come in molti casi precedenti, in un patteggiamento fuori della aulee di tribunale tra le due parti. Un caso che alcuni giudici coinvolti non hanno esitato a definire “ridicolo”, suggerendo più volte alle due compagnie di ridimensionare le accuse reciproche.

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